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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2014 alle ore 07:41.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2014 alle ore 08:55.

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La Turchia ha accettato che gli Stati Uniti abbiano accesso alla base aerea a Incirlik, nel
quadro della battaglia contro l'Isis, ha riferito un funzionario della Difesa americano.
La Turchia ha permesso agli Stati Uniti di usare le sue basi aeree, in particolare
quella di Incirlik, importante perché vicina al confine siriano, vicino alla città di Adana, per combattere contro l'Isis. Lo ha reso noto Susan Rice, la principale consigliera per la sicurezza del presidente Usa, Barack Obama.

Gli aerei americani operano già da tempo nella base di Incirlik, dove sono presenti 1.500 uomini. Ma finora i raid portati dagli americani contro lo Stato Islamico sono partiti esclusivamente dalle basi aeree di Emirati Arabi, Kuwait e Qatar.

Si tratta di una svolta importante nelle operazioni militari contro l’Isis perché consente agli americani di operare dalle basi vicine al confine con la Siria, dove si sta concentrando la battaglia contro gli integralisti islamici, simboleggiata dalla città di Kobane, che si trova sul confine siriano turco.

«E' un nuovo impegno e lo apprezziamo molto» ha spiegato la Rice, parlando all'emittente Nbc. Secondo la Rice, le forze della coalizione potranno anche usare il territorio turco per addestrare i gruppi ribelli dell'opposizione siriana. Il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, aveva già anticipato la scorsa settimana che l'uso di queste basi militari era una delle richieste-chiave di Washington nella sua lotta contro l'Isis. I dettagli dell'accordo devono ancora essere definiti, ma un team di militari americani si recherà in Turchia proprio questa settimana per ultimare l'intesa.

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