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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2014 alle ore 17:57.
L'ultima modifica è del 14 ottobre 2014 alle ore 18:01.

La privatizzazione di Poste Italiane «è nell'agenda del Governo. Le modalità e la tempistica sono in mano all'azionista che guarderà anche alle condizioni di mercato che, come si vede sono cambiate negli ultimi tempi». Lo ha detto l'amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, nel corso di un’ audizione presso la commissione Trasporti della Camera. I tempi saranno, ha aggiunto, probabilmente «influenzati dalle condizioni di mercato più tiepide» rispetto a qualche tempo fa. Al momento, ha aggiunto Caio, «il lavoro in collaborazione con il ministero dell'Economia e delle finanze è quello di preparare un percorso di efficientamento, di competitività , innovazione per il gruppo in quanto tale».
Poste perde redditività, ripensare la filiera
«Le Poste Italiane che abbiamo trovato sono Poste Italiane che stanno perdendo redditività. E quindi bisogna ripensare tutta la filiera», ha detto l'amministratore delegato di Poste Italiane Spa, Francesco Caio. Caio ha messo l'accento sulla necessità di puntare su servizi nuovi anche nella logica dell'«inclusione» che, ha spiegato l'ad, «deve rappresentare un obiettivo primario per sostenere le imprese che non riescono da sole a dotarsi degli strumenti per cogliere le opportunità offerte dall' e-commerce, per accompagnare le famiglie verso soluzioni efficaci di nuovo welfare e di protezione del risparmio, e per coadiuvare la Pa nel processo di eGovernment per la digitalizzazione dei propri servizi e il miglioramento della relazione con il cittadino». Dunque per Caio «è necessario investire oggi su questi fattori di modernizzazione, servizi prioritari che richiedono una profonda trasformazione di Poste Italiane, in primis del settore postale». Un processo che, ha spiegato Caio, «richiede regole nuove per affrontare e rispondere adeguatamente al declino strutturale della corrispondenza, consentendo forme più efficienti ed efficaci per la fornitura del servizio universale postale, oggi non più sostenibile anche per via della progressiva riduzione di risorse pubbliche destinate al suo finanziamento». A tale riguardo Caio ha sottolineato che va affrontato il «ridisegno» del servizio universale «insieme alle istituzioni» con l'obiettivo di «andare incontro alle esigenze del paese».
Non parlerei di esuberi ma di riallocazione
«Il tema degli esuberi è sul tavolo ma parlerei piuttosto di riallocazione e rinnovo delle competenze dei dipendenti proprio per dare sostenibilità non solo economica dei nostri servizi». Così l'ad di Poste Italiane Francesco Caio rispondendo a una domanda in commissione Trasporti alla Camera. Quanto agli esuberi di Alitalia, Caio ha precisato che l'accordo prevede l'assunzione in Poste di 24-25 persone «si tratta - ha detto Caio - di personale Alitalia che già sviluppava servizi per Poste».
Investimento in Alitalia percorso di sinergie industriali
Riguardo all'investimento nella nuova Alitalia-Etihad, «abbiamo costruito un percorso finanziario e industriale mirato alla protezione dei soldi pubblici dei cittadini. Abbiamo costruito un percorso di sinergie industriali», ha dichiarato Francesco Caio. «Fatti i conti - ha aggiunto - c'è una sinergia informatica, logistica, dei pagamenti, commerciale, abbiamo trovato in una comunanza di vedute su questi servizi la base industriale che giustifica il nostro investimento che non è nella vecchia Alitalia», ma nella nuova realtà. Quanto all'assorbimento di personale da Alitalia, Caio ha precisato: «Abbiamo un contratto legato al primo investimento, si tratta di 25 persone legate all'informatica, su queste stiamo lavorando». Riguardo a ulteriori assorbimenti di personale, «nella costruzione di percorsi di nuove sinergie, valuteremo».
Fra poco il lancio di Poste Pay Evolution
«Stiamo per lanciare Poste Pay Evolution, una carta simile al conto bancario dove è possibile accreditare lo stipendio, domiciliare le bollette senza pagare la commissione», ha annunciato l'amministratore delegato di Poste Italiane. Un prodotto, ha spiegato l'ad, che punta all'inclusione di nuove fasce della popolazione come gli studenti Erasmus, i nuovi italiani, quanti non hanno contratti a tempo indeterminato. «Si tratta di una guerra al contante» con la finalità di includere «fasce crescenti della popolazione».
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