Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2014 alle ore 13:13.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2014 alle ore 07:40.

My24

Renzi: Regioni? Comincino da loro sprechi
Critiche, alle quali ha risposto su twitter il premier Matteo Renzi: «Una manovra da 36 miliardi e le Regioni si lamentano di uno in più? Comincino dai loro sprechi anziché minacciare di alzare le tasse. #Noalibi». E ha aggiunto: «Incontreremo i presidenti di regione. Ma non ci prendiamo in giro. Se vogliamo ridurre le tasse, tutti devono ridurre spese e pretese». Non solo. Renzi, sempre via twitter ha chiosato: «Tagliare i servizi sanitari è inaccettabile. Non ci sono troppi manager o primari? è impossibile risparmiare su acquisti o consigli regionali?». Mentre il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha assicurato che «sono in corso tavoli di lavoro del Governo con le Regioni».

Nella legge di stabilità inserita clausola taglia-sanità
Il riferimento di Chiamparino è probabilmente alla clausola “taglia-sanità” inserita nella bozza di legge di stabilità, se le Regioni non troveranno un accordo per ripartire i 4 miliardi di spending review a loro carico. Il testo precisa infatti che senza intesa, interverrà il governo «considerando anche le risorse destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale».

«Più tagli a ministeri, meno alle regioni»
In precedenza, ai microfoni di Radio 24 Chiamparino aveva proposto di «aumentare di un miliardo i tagli ai ministeri e ridurre di un miliardo i tagli alle Regioni». E aveva aggiunto: «Credo si possa chiedere una razionalizzazione alle attività dei ministeri. Il problema è che le burocrazie ministeriali sono più forti delle Regioni».

Zingaretti: governo abbassa le tasse con soldi altrui
Duro anche il commento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «Semplice abbassare le tasse con i soldi degli altri. Le Regioni sono chiamate ora a condividere il raggiungimento di obiettivi di finanza pubblica dettati dall'Ue, a finanziare scelte che non abbiamo preso noi ma il governo»

Maroni: inaccettabili tagli a Regioni
Sulla stessa lunghezza d’onde il presidente della regione Lombardia. «Valutando il testo, sembra ci siano 4 miliardi di tagli alle Regioni, 2 dei quali sono i nuovi fondi alla sanità datici a luglio di quest'anno con un accordo tra Governo e Regioni e che adesso sarebbero inopinatamente tagliati», ha detto Roberto Maroni, che ha spiegato: «Non è che il Governo può prima fare un accordo e poi toglierlo di mezzo senza coinvolgere chi ha firmato». E ha aggiunto: «come conseguenza ci sarà non una riduzione delle tasse ma, temo, un aumento delle tasse da parte delle Regioni perché questi tagli, soprattutto nella sanità, sono insostenibili».

Fassino: Comuni non vogliono essere costretti a ridurre servizi
Perplessità anche dai Comuni. «Non vogliamo essere costretti a ridurre o comprimere i servizi che i nostri comuni offrono ai cittadini» ha detto a margine della conferenza Unificata il presidente dell'Anci, Piero Fassino, a proposito del taglio da 1,2 miliardi di euro contenuto nella legge di stabilità. «Lo sforzo di contenimento della spesa che ci viene richiesto è molto alto - ha aggiunto Fassino -. Il tema vero che va messo al centro della discussione con il Governo è quanto sia concretamente sostenibile lo sforzo che ci viene richiesto».

Camusso (Cgil): non risponde a vera emergenza
Duro il giudizio sulla manovra da parte della Cgil. «Mi pare che la legge di stabilità non risponda alla vera emergenza del Paese che è quella di creare lavoro e dare risposte all'occupazione», ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Mentre il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini, ha rilanciato lo sciopero generale. «La manifestazione di sabato 25 ottobre è solo l'inizio - ha assicurato Landini - dopo si andrà sicuramente anche verso lo sciopero generale perché le ragioni che hanno portato la Cgil ad annunciare la manifestazione sono ancora più confermate».

Furlan (Cisl): cose positive, ma inaccettabile stop rinnovo contratti
In chiaroscuro il giudizio della Cisl. Per il segretario generale Annamaria Furlan, nel ddl di stabilità ci sono «alcune cose positive», dalla decontribuzione per tre anni per i neoassunti a tempo indeterminato, alla conferma del bonus di 80 euro, al taglio della componente lavoro dell'Irap. Furlan, che ha chiesto l'estensione del bonus anche ai pensionati, ha definito però «inaccettabile» che in una manovra da 36 miliardi «non ci sia nulla sul rinnovo dei contratti pubblici». Lo ha detto Annamaria Furlan, leader della Cisl parlando a Radio Anch'io, ricordando che ci sono milioni di lavoratori da sei anni senza rinnovo del contratto. Furlan ha detto che nella manovra ci sono anche cose positive.

Sindacati Pa: tagli lineari scellerati
Comune invece la stroncatura della manovra da parte dei sindacati degli statali. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa parlano di «televendita del Presidente del Consiglio», bollata come «ultima prova dell'incapacità di cambiare». E denunciano «tagli lineari scellerati», che «mettono in ginocchio i servizi pubblici». La previsione è che «il risultato sarà un'altra ondata di tasse locali»

Shopping24

Dai nostri archivi