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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2014 alle ore 15:39.
L'ultima modifica è del 16 ottobre 2014 alle ore 19:42.

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«Credo che sia importante che da questo vertice si esca con una posizione comune sulla crescita sostenibile quale priorità condivisa». All’indomani del varo della legge di stabilità 2015 che sulla crescita scommette (in deficit), il premier Matteo Renzi, aprendo il vertice dell’Asia Europe Business Forum a Milano, ha auspicato una «posizione comune» come risultato del «più importante forum di dialogo tra Asia ed Europa», che è anche «un dialogo tra le società civili». E ha sottolineato come dalla recessione «si esce tutti insieme o la crisi non avrà vincitori», rivendicando «le riforme strutturali di portata straordinaria», fatte dall'Italia «in sette mesi», a partire dalla «rivoluzione impostata nel sistema del mercato del lavoro», reso «più semplice».

Milano: città con «voglia di futuro»
Un patrimonio comune ad Asia ed Europa, per il presidente del Consiglio, è «la necessità di investire e sostenere la crescita globale che sia sostenibile e in grado affrontare le difficoltà finanziare e occupazionali che alcune zone del mondo stanno vivendo». Renzi ha fatto notare come il vertice si riunisca significativamente prima del G20 di Brisbane, in Australia, che si terrà il 15 e il 16 novembre. Altrettanto significativo il fatto che la riunione di Asem si svolga a Milano, «una delle città più laboriose d’Europa, la capitale economica dell'italia. Una città - ha aggiunto - dal grande passato, ma anche e soprattutto una città con la voglia di futuro, città del design, della moda, ma anche dell' alta tecnologia. Una città che mi piace definire “curiosa”».

Messaggio all’Ue: «Interpretare fase nuova»
Il rinnovato appello a puntare sulla crescita per combattere la crisi è diretto anche a Bruxelles, che dovrà valutare le manovre dei singoli Paesi, Italia e Francia in testa. Rivolgendosi ai vertici della nuova Commissione Ue Renzi ha detto chiaramente che «i nuovi leader Ue non dovranno essere solo nomi nuovi ma dovranno interpretare questa fase nuova che si apre. O da questa vicenda si esce tutti insieme o la crisi non avrà vincitori».

Con guida semestre Ue parleremo più di crescita
Un concetto, quello della crescita ribadito in un altro passaggio del suo discorso, quando il premier ha promesso: «Faremo di tutto perché il nostro Paese sia sempre più attrattivo per investimenti; alla guida del semestre europeo cercheremo di parlare un po’ più di crescita, investimenti e futuro». Renzi ha rivendicato quanto fatto finora dal suo Governo, parlando di «riforme strutturali di portata straordinaria» impostate «in sette mesi», a partire da «una rivoluzione nel sistema del mercato del lavoro», reso «più semplice».

Siparietto con Angela Merkel
Durante la photo opportunity al vertice non è mancato un siparietto tra Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il premier era già pronto per i fotografi con Barroso e Van Rompuy quando è arrivata Merkel. Renzi l’ha salutata stringendole la mano e salutandola: «Ciao Angela». Salvo correggersi subito dopo: «Buonasera... buon pomeriggio». Quindi, guardando l’orologio: «Buongiorno, buon pomeriggio, è lo stesso, we are flexible...». La cancelliera è scoppiata in una risata.

Abbassare le tasse non è né di destra né di sinistra
In mattinata il premier, in un tweet a commento alla legge di stabilità approvata ieri dal Cdm, aveva chiosato: «Abbassare le tasse, come tagliare gli sprechi, non è di destra né di sinistra: in Italia è semplicemente giusto #lavoltabuona».

Investire in partnership più forte con mondo cinese
In precedenza Renzi, intervenuto al forum Italy-China Innovation, al Politecnico di Milano, alla presenza dello stesso premier cinese, ha sollecitato una sempre maggiore collaborazione tra i due Paesi. Dopo aver siglato nei giorni scorsi con il premier cinese Li Keqiang accordi commerciali per 8 miliardi di euro, Renzi, ha commentato: «Abbiamo bisogno di investire in una partnership più forte con i nostri amici cinesi, dobbiamo essere più aperti».

Stop alle divisioni: valorizzare i temi che uniscono
«Abbiamo il dovere - ha spiegato il premier all’Asem - di valorizzare i tanti temi che ci uniscono, mettendo da parte tutto ciò che ci divide». Una sfida comune è uno scenario che «rimuova alla radice le cause della povertà» perché è nell’«interesse di tutti i nostri Paesi» garantire «la sicurezza alimentare, le risorse idriche, la sicurezza energetica, opportunità sociali e pari opportunità per donne e giovani nel mondo del lavoro». Un cenno anche a Ebola: «È una grande tragedia che parte dall’Africa: è importante che anche in questo contesto sappiamo fare la nostra parte per concretizzare rapporti di cooperazione e collaborazione».

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