Salute primo obiettivo degli italiani. Donne motore del cambiamento

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• Gli italiani e l'attenzione per la salute

La scelta del privato e l'assistenza integrativa
Oltre la metà degli italiani ha fruito nell'ultimo anno di servizi sanitari privati, in circa la metà dei casi per uno specifico problema di salute, in circa la metà a fini preventivi (visite ed esami o check-up di controllo). Ci si rivolge al privato per evitare le lunghe liste d'attesa, ma anche per rivolgersi a uno specifico medico o a un centro specializzato e all'avanguardia. Solo il 17% ha un'assistenza integrativa che copre le spese sanitarie, più alta la percentuale al Nord (31%), fra i dipendenti delle grandi aziende (23%) e presso chi ha un livello di istruzione più elevato (23%). Quasi tutti apprezzerebbero che la propria azienda la offrisse come benefit aziendale. Nelle prefigurazioni circa la metà degli intervistati attribuisce all'assistenza integrativa un impatto positivo sulla percezione di sicurezza e benessere e sull'orientamento alla prevenzione.

I servizi sanitari pubblici tra liste infinite e prestazioni d'eccellenza
L'85% degli italiani over 30 ha fruito servizi/prestazioni sanitarie nell'ultimo anno. Si tratta soprattutto di esami diagnostici, visite specialistiche, sedute dal dentista, ma anche - in quasi la metà dei casi - di esami di diagnostica preventiva. Nelle regioni del Nord, soprattutto i dipendenti delle grandi aziende sembrano essere più propensi alla prevenzione, rispetto agli intervistati del Sud. La qualità dei servizi offerti dalla Sanità pubblica soddisfano complessivamente gli intervistati, il maggior aspetto di insoddisfazione riguarda i tempi di attesa. Le liste d'attesa insomma orientano le scelte degli italiani, soprattutto nei grandi centri urbani dove i tempi possono essere biblici. La qualità delle cure resta un pallino soprattutto femminile: le donne, da sempre attente e sensibili alla prevenzione, si confermano come le più esigenti e critiche rispetto all'offerta.

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