Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2014 alle ore 10:19.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2014 alle ore 13:15.

My24

Un condono fiscale? «Lo escludo. Decide sempre il Parlamento, ma mi auguro di no e lo ritengo impossibile». La complessità del fisco italiano? «Quasi un’istigazione a delinquere: il cittadino ha diritto alla semplicità». La direttrice dell’Agenzia delle entrate ha risposto così stamattina alle domande di Giovanni Minoli a Mix24 su Radio24.

Nuovi condoni sarebbero deleteri
Orlandi ha escluso «assolutamente» che in Italia possano arrivare nuovi condoni. Non solo - ha spiegato - perché sarebbe «deleterio e sbagliato ma anche perché la commissione Ue ci ha già detto nell'ultimo condono che saremmo in infrazione se lo rifacciamo». Alla domanda se nel caso di un condono si dimetterebbe, Orlandi ha risposto: «Non potrei dimettermi ma combatterei».

Obiettivo 15 miliardi dalla lotta all’evasione
Orlandi ha ribadito che «l’obiettivo del 2015 è cambiare verso, riuscire a instaurare un rapporto diverso con i cittadini». Perché «la strategia della paura non funziona»: meglio «costringere senza grida o minacce, seguire punto punto e dimostrare punto per punto che non lo possono fare: gli dobbiamo stare addosso».Ricordando che ogni anno l’Agenzia stipula una convenzione con il ministero deell’Economia che stabilisce gli obiettivi, ha detto che per quest’anno i proventi derivanti dalla lotta all’evasione fiscale dovrebbero essere fissati in 15 miliardi. La legge di stabilità conta su 3,8 miliardi.

Alleggerire le commissioni bancarie su carte di credito e bancomat
Per disincentivare l’uso dei contanti e contrastare l’evasione, secondo la direttrice delle Entrate, dovrebbero diminuire le commissioni bancarie su carte di credito e bancomat. «Non sono il presidente dell’Abi - ha detto - ma secondo me occorre un ripensamento su queste commissioni, se vogliamo incentivare l’utilizzo di questi strumenti. Gli italiani hanno molta paura di essere tracciati, di dover pagare: c’è molta diffidenza».

Rientro capitali, «può rientrare qualche miliardo “pesante”»
Grazie al rientro dei capitali detenuti all’estero incentivato dal ddl approvato stanotte dalla Camera (che però deve ora passare alla seconda lettura del Senato), Orlandi conta di poterne «recuperare una gran parte». «Con un lavoro serio dal punto di vista del capitale può rientrare qualche miliardo “pesante” e anche parecchia roba di imposte».

Il canone Rai va ripensato
Un altro capitolo da rivedere è il canone Rai, al quale il Governo sta rimettendo mano. «È regolato da una legge del 1938 che parlava di radio - ha ricordato Orlandi - ed è talmente astrusa, con così pochi poteri, che è molto difficile da applicare. Il Parlamento deve ripensarci».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi