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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2014 alle ore 08:12.
L'Organizzazione mondiale della sanità promette un'analisi interna sul perché non sia riuscita a fermare l'epidemia di ebola. Un suo documento riservato, ma pubblicato venerdì da alcuni media, denuncia le responsabilità dell'Oms, che ieri ha cercato di rimediare affermando che quella trapelata sarebbe solo la prima bozza di un'indagine in corso. Il documento sostiene che l'Oms non sarebbe riuscita a fermare l'epidemia anche per incompetenza dello staff e mancanza di informazioni. L'epidemia, confermata per la prima volta a maggio, è stata dichiarata emergenza internazionale solo l'8 agosto. Colpa della burocrazia, secondo la bozza: i responsabili degli uffici Oms in Africa sarebbero frutto di «nomine politiche» fatte dal direttore regionale, Luis Sambo.
Ed è tempo di processi anche negli Stati Uniti. Se in pubblico lancia appelli a «non cedere all'isteria, in privato il presidente Obama mostra «frustrazione» e «rabbia» per la risposta delle autorità sanitarie.
La risposta all'epidemia è ormai la priorità in tutto il mondo, tanto da riavvicinare nemici giurati come l'Avana e Washington. Fidel Castro ha proposto agli Usa di collaborare, in un articolo dal titolo «L'ora del dovere».
Sul fronte economico, «l'ebola rischia di soffocare la già fragile economia dei Paesi colpiti», sottolinea Alfredo Cestari, presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale. Per l'Italia si tratta di un interscambio di oltre 2 miliardi di euro l'anno.
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