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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2014 alle ore 16:05.
L'ultima modifica è del 20 ottobre 2014 alle ore 21:29.

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Laurent Fabius (Afp)Laurent Fabius (Afp)

Dopo la guarigione dell’infermiera spagnola che si era infettata a Madrid dopo aver assistito due religiosi, ora anche la dottoressa norvegese che aveva contratto il virus Ebola durante una missione in Sierra Leone non ha più il virus. Lo ha annunciato Medici senza Frontiere (Msf). La dottoressa norvegese, che ha 30 anni, è stata curata con un trattamento sperimentale, ma i medici che l'hanno avuta in cura rifiutano di rivelare il nome del farmaco utilizzato sostenendo di non saperne abbastanza. Intanto la giovane ha detto di essersi ripresa completamente.

Terapie costosissime quelle riservate ai pazienti Ebola: lo sostiene il giornale tedesco Der Spiegel rivelando che il primo paziente curato in Germania è costato circa due milioni di euro. L'uomo si è ripreso ed è già stato dimesso, ma le spese sono state esorbitanti: il suo soggiorno ospedaliero sarebbe costato 300mila euro, cui vanno aggiunti i costi per l'utilizzo di apparecchiature tecniche specifiche e per l'isolamento dell'unità dove è stato curato.

Intanto in Africa occidentale si continua a morire a causa del virus: in Sierra Leone è deceduto a causa di Ebola il terzo funzionario delle Nazioni Unite. Lo ha rivelato il Palazzo di Vetro. Ad oggi nelle aree a rischio si contano oltre 4.500 vittime

In Europa un coordinatore unico per la lotta contro Ebola
I ministri europei degli Affari Esteri «sono unanimi nel dire che l'idea di nominare un coordinatore europeo della lotta contro l'Ebola sia una buona idea». È quanto ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, al termine della riunione del Consiglio Affari Esteri della Ue che si è svolto oggi a Lussemburgo. «Il nome sarà scelto nei prossimi giorni», ha aggiunto Fabius. Secondo alcune fonti sarà durante il Consiglio dei leader della Ue, che si svolgerà giovedì e venerdì prossimi, che si annuncerà il nome del coordinatore.

«È un passo molto importante perché è necessario che tutto il mondo lotti contro questa epidemia molto grave» ha detto ancora il capo della diplomazia francese ricordando come, accanto ai paesi dove l'emergenza rimane grave, come Liberia, Sierra Leone e Guinea, ve ne siano altri però che sono riusciti a «fermare l'epidemia», riferendosi al Senegal e alla Nigeria.

L'inziativa europea di nominare un coordinatore della risposta all'emergenza Ebola segue quella del presidente americano, Barack Obama, che venerdì scorso ha nominato l'avvocato Ron Klain come super commissario, ribattezzato “zar”, per l'emergenza sanitaria negli Stati Uniti.

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