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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2014 alle ore 18:46.
L'ultima modifica è del 20 ottobre 2014 alle ore 19:02.

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Giuseppe Pecoraro (Fotogramma)Giuseppe Pecoraro (Fotogramma)

Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha inviato al Campidoglio una richiesta formale di cancellazione degli atti di trascrizione di 16 nozze gay firmati sabato dal sindaco Ignazio Marino. Il prefetto non ha indicato un tempo massimo per la cancellazione chiedendo che ciò comunque avvenga in tempi rapidi.

Se il sindaco di Roma non ottempererà all'invito formale della Prefettura, seguirà l'attivazione dell'iter di annullamento delle trascrizioni. Sabato, subito dopo la firma degli atti in Campidoglio, Pecoraro aveva chiesto informalmente al sindaco di recedere e cancellare le registrazioni e aveva parlato di palese trasgressione delle norme sull'anagrafe. Oggi ha inviato la richiesta scritta.

In arrivo una nuova legge?
Curiosità, intanto, per i contenuti della nuova legge sui diritti civili delle coppie omosessuali, che il premier ha annunciato ieri e che dovrebbe essere approvata dal Senato entro l'anno. Il tema delle unioni civili batte invece il passo nell'Assemblea capitolina: all'ordine del giorno per la riunione di mercoledì, ma solo dopo altre delibere più urgenti.

All’assemblea capitolina il tema segna il passo
Denuncia il rallentamento Sel, che in una nota sottolinea l'irrigidimento di varie forze politiche. «Il boccino dei diritti - spiega la consigliera Imma Battaglia - è passato in un attimo a livello nazionale. E noi consiglieri capitolini rischiamo di diventare fantasmi dei dritti civili. La situazione è ora complicata». La capigruppo, riunitasi oggi in Campidoglio, ha stabilito che la delibera sulle unioni civili sarà il quarto che si discuterà. Prima saranno esaminate altre delibere tra cui il bilancio 2013 del Palaexpo e la Domus Agricola. E il capogruppo del Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio intanto assicura: «Confidiamo nel fatto che dopodomani inizi il dibattito in Aula sulle unioni civili».

Solmi (Cei): mondalità non ammissibile per legislazione italiana
Contro le trascrizoni disposte dal Campiudoglio si schiera intanto monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione Vita e Famiglia della Conferenza episcopale italiana: «una modalità non ammissibile dal punto di vista della legislazione italiana». «Serenamente, spiega Solmi, mi pongo il problema di un cittadino che contravviene a una legge dello Stato e che, giustamente, viene ripreso e sanzionato; invece un Comune, un municipio, un sindaco puo' fare questo impunemente. Credo che questo sia il primo problema, e lo dico da cittadino».

Cicchitto (Ncd): su unioni civili di Renzi necessarie larghe intese
Tornando sul doppio binario del dibattito sulle unioni gay - locale, con le scelte concrete di sindaci come Marino, e nazionale, con gli annunci del premier che prospetta l'adozione di un modello di unione civile che ricalchi la normativa tedesca - Fabrizio Cicchitto, uno dei leader di punta dell'Ncd, ha auspicato una «larga intesa» nella definizione del progetto di legge per le unioni civili su cui sta lavorando palazzo Chigi (in tandem con il riconoscimento veloce della cittadinanza ai figli dei stranieri nati in Italia). «Su queste materie – ha spiegato Cicchitto - va definita una linea equilibrata-moderata senza concessioni alle posizioni estreme quali da un lato i matrimoni gay e dall'altro un oltranzismo che di fatto cavalca razzismo e omofobia da parte di una destra che si sta riorganizzando su basi lepeniste».

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