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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2014 alle ore 09:30.

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Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (Ansa)Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (Ansa)

A via XX settembre, dove ha sede il ministero dell’Economia, si guarda con ottimismo al 2015, anno in cui la previsione di crescita dello 0,6% costituisce sono «una stima di base», e «potrebbero esserci sorprese al rialzo». Intervistato oggi dal Wall Street Journal, il ministro Pier Carlo Padoan difende poi la legge di stabilità 2015 appena varata dal governo: una «combinazione di misure» che può far ripartire l'economia italiana, e «se così sarà, i numeri saranno ancora più alti».

Riforme «unica ricetta» da applicare in tutta l’area euro
Padoan si dice fiducioso che il dialogo con Bruxelles si risolverà in un via libera alla manovra. Ad ogni modo, la strada delle riforme che rimuovano gli ostacoli agli investimenti e migliorino la competitività è l’unica possibile, perchè «non esiste un piano B» sia per l'Italia e sia per l'intera Europa. Unica raccomandazione, che «la stessa ricetta» sia applicata in modo uniforme in tutta l'area euro, «non solo in alcuni paesi».

Nessun asse Roma-Parigi contro Berlino
Più in generale, riferendosi alla contrapposizione tra Italia e Francia, a favore di una maggiore flessibilità, e Germania, sostenitrice della linea del rigore, il ministro respinge l’idea di un asse Roma-Parigi contro Berlino: «Sinceramente non vedo alcuna alleanza contro qualcuno, in Europa c'è una vasta alleanza contro la disoccupazione». Confermato il sostegno alla politica della Bce: «Sta facendo molto ed è giusto chiedere riforme strutturali, perchè aiutano la politica monetaria a funzionare meglio».

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