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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2014 alle ore 17:51.
L'ultima modifica è del 23 ottobre 2014 alle ore 18:45.

«La legge tedesca sulle unioni civili è il giusto compromesso tra le libertà di tutti e il rispetto profondo dei valori cristiani e della famiglia». A sorpresa, ma non troppo, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi “sposa” la linea del premier Renzi in materia di diritti civili e annuncia la costituzione del nuovo dipartimento “Libertà civili e diritti umani” del partito, che si occuperà dei «diritti delle coppie dello stesso sesso. «Chi ha responsabilità pubbliche - aggiunge - non può non ascoltare e non intervenire per stare al passo con la società. Per noi è importante la famiglia tradizionale ma ancora di più l'amore, il rispetto, la tolleranza e la dignità. Sono valori che cerchiamo di promuovere affinchè lo possano avere le future generazioni. Combatteremo per questo, è ora di cambiare passo».
Ius soli, FI d’accordo con la proposta Renzi
Novità anche sul fronte del diritto di cittadinanza degli stranieri. Alla rincorsa del premier, che solo pochi giorni fa ha confermato l’idea di passare dallo ius sanguinis (è cittadino italiano solo chi nasce da italiani) allo ius soli temperato (i bambini che nascono in Italia da genitori immigrati sono automaticamente cittadini, a patto che concludano un ciclo scolastico) Berlusconi si dice d’accordo con la proposta. «Era una nostra proposta, avevamo anche scritto un intervento», spiega in conferenza stampa alla Camera. «Siamo d'accordo e riteniamo che dare la cittadinanza ad un figlio di stranieri sia doveroso quando questa persona ha fatto un ciclo scolastico e conosce la nostra storia».
Nomine Csm, Fi tratta solo con Renzi. Selezionate tre possibili candidate
Altro capitolo, lo stallo delle nomine per la Consulta e il Csm. «Noi trattiamo con Renzi, nessun contatto nemmeno alla lontana con rappresentanti di quel movimento sul quale manteniamo il giudizio che avete consociuto nella campagna elettorale», chairisce Berlusconi smentendo l’ipotesi di una possibile trattiva con il M5S dopo l’apertura del premier che ai grillini ha chiesto di “fare dei nomi” per le candidature. A conferma della generale convergenza su molte posizioni del Pd, non ultimo la preferenza del premier per le candidature al femminile, Berlusconi conferma di avere già una rosa di nomi femminili per il ruolo di giudice costituzionale. Su proposta dei presidenti dei comitati regionali, Forza Italia ha selezionato «tre curricula molto interessanti che consegneremo questa sera ai presidenti dei gruppi del Senato e della Camera, che possano trovare un nome idoneo a svolgere quella funzione».
Forza Italia non è in liquidazione, siamo al 17% senza Berlusconi in tv
Ai giornalisti, Berlusconi spiega poi che Forza Italia «non è in liquidazione» ma piuttosto «in via di ricostruzione» e di « espansione sul territorio». L’idea è «essere presenti in ogni Comune, con forte attività in ambiti sociali, sostegno a chi non ce la fa, a chi ritiene di essere vittima della giustizia». Al momento, i sondaggi danno il partito al 16-17 per cento, ma per l’ex Cavaliere «ci sono milioni di milioni di persone che non hanno votato FI perché non c'era Silvio Berlusconi in tv».
Lega all’attacco: ormai Pd e Fi sono un partitone unico
Immediata la reazione della Lega Nord all’apertura di Berlusconi su Ius soli e unioni civili alla tedesca. «Io sono assolutamente contrario»' a dare la cittadinanza dopo un ciclo scolastico, attacca su Facebook il segretario del partito Matteo Salvini: «L'emergenza del momento non è regalare la cittadinanza o il diritto di voto». Per il capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga «è chiaro che Pd e Forza Italia sono un partitone unico. Forse Alfano è stato solo il precursore dello spostamento a sinistra di tutta Forza Italia». La convergenza politica dei due partiti su temi delicati come cittadinanza e diritti civili - conclude - fanno della Lega «l'unico baluardo a difesa dei cittadini di questo Paese, l'unica forza politica che si batte chiaramente perché il principio del “prima la nostra gente” diventi un punto fondamentale nelle politiche pubbliche».
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