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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2014 alle ore 06:39.
L'economia spagnola cresce dello 0,5% e riesce a creare 151mila posti di lavoro nel terzo trimestre. Sulla spinta del turismo e con il risveglio del settore delle costruzioni la disoccupazione scende ai minimi da tre anni. Mentre continua a rafforzarsi la ripresa, nonostante il rallentamento dell'attività che sta coinvolgendo l'intera Eurozona.
Tra luglio e settembre il tasso di disoccupazione si è attestato al 23,67% rispetto al 24,5% del precedente periodo, scendendo sotto la soglia del 24% per la prima volta dalla fine del 2011, quando il governo di Mariano Rajoy si insediò alla Moncloa. Il tasso di disoccupazione è in costante calo dall'inizio dell'anno, dopo aver toccato i massimi di sempre con il 26,94% all'inizio del 2013. I maggiori miglioramenti riguardano le regioni di Madrid, Valencia e la Catalogna. Mentre è sempre l'Andalusia con il 35,21% ad avere il tasso di disoccupazione più alto.
Quella passata è stata per il lavoro la migliore estate dall'inizio della crisi con un incremento di 151mila occupati: 108.800 nei servizi, soprattutto in quello del turismo, 43.500 nelle costruzioni, 71.800 nell'industria, mentre è negativo il contributo dell'agricoltura con 73.100 dipendenti in meno. I dati dell'Istituto nazionale di statistica indicano che le persone senza lavoro sono 195.200 in meno rispetto al trimestre precedente.
L'emergenza sociale legata al lavoro non è certo superata: i disoccupati in Spagna restano comunque 5,428 milioni e sono 1,789 milioni le famiglie spagnole nelle quali nessun componente ha un impiego. Solo la Grecia nell'Eurozona ha un tasso di disoccupazione superiore a quello spagnolo.
Ma la ripresa continua e si sta facendo sentire anche sul mercato del lavoro. Secondo la Banca di Spagna guidata da Luis Maria Linde, l'economia spagnola, è cresciuta dello 0,5% nel terzo trimestre di quest'anno rispetto al periodo compreso tra aprile e giugno. Con un leggero rallentamento sul secondo trimestre, chiuso con un incremento dello 0,6 per cento. Su base annua la crescita registrata tra luglio e settembre è stata dell'1,16 per cento.
«Prosegue la ripresa iniziato l'anno passato, supportata dalla progressiva normalizzazione delle condizioni di finanziamento, con il mantenimento di livelli di fiducia relativamente robusti (nonostante alcuni sviluppi avversi provenienti dall'estero) e l'evoluzione favorevole del mercato del lavoro», spiega la Banca centrale illustrando le prime stime di crescita sul terzo trimestre.
Uscita dalla lunga recessione a metà dello scorso anno, la Spagna è in ripresa da cinque trimestri consecutivi. Con molta cautela, soprattutto guardando alle difficoltà dei grandi Paesi dell'Eurozona, la Banca di Spagna conferma le previsioni per «un aumento del prodotto interno lordo dell'1,3% nell'intero 2014 e del 2% nel 2015».
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