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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2014 alle ore 16:12.
L'ultima modifica è del 26 ottobre 2014 alle ore 21:56.

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Si riprende quota verso Bocchetto Sessera, in cinque chilometri recuperiamo 250 metri, su larga carrozzabile, senza sentire troppo la stanchezza perché immersi nel bosco dell'Alpe Montuccia che mette in mostra i migliori colori autunnali. Guardiamo l'orologio e ci accorgiamo di essere in sella da più di 2 ore. Due ore? Sembrava la metà! Entriamo nella locanda della signora Teresa per gustare antipasti di stagione e polenta con salsiccia di cervo, accompagnati da un gradevole vino rosso della casa. E, per concludere, un assaggio di Ratafia locale non si può certo rifiutare.

Con la giusta dose di allegria in corpo ci rimettiamo in sella, affacciandoci al Bocchetto Sessera, vero crocevia della valle con 7 diverse possibili direzioni. Prendiamo il sentiero che punta a levante e sale dolcemente per un paio di chilometri, mostrandoci a sinistra la Valsessera nella sua selvaggia bellezza. Giunti alla sella dell'Alpe Moncerchio, non distanti dalla discesa dei bob estivi e dalla Baby Forest Zegna, ci immettiamo in un single-track che si rivelerà essere il tratto più tecnico del percorso.

Esposto a Nord, con la presenza di piccole e umide rocce affioranti, capita spesso di scendere dalla sella per non correre inutili rischi. Ci fermiamo per ricompattare il gruppo, e nella seconda metà lasciamo andare freni e ruote su qualche salto naturale per divertirci nella guida. Appena si prende il ritmo, il divertimento si moltiplica.
A Est è sempre ben visibile il santuario di S. Bernardo, che domina la cima dell'omonimo Monte. Costruito nel 1300, secondo la leggenda dopo la cattura di quel Fra' Dolcino citato nella Divina Commedia, attira non poco lo sguardo e risveglia la curiosità. Lo mettiamo nella lista delle prossime escursioni.

Alla Bocchetta di Luvera metà del nostro gruppo preferisce farsi coccolare dalle tisane della Locanda Argimonia, mentre gli altri proseguono, ora su un tracciato più veloce ed agevole, per la Bocchetta di Margosio, dove è possibile acquistare formaggi locali. Ma il divertimento ha di nuovo fatto passare in secondo piano lo scorrere del tempo: sono le 18.00 e la piccola baita è chiusa, e con il sole che si dirige all'orizzonte rinunciamo a toccare la Bocchetta di Stavello, meta più orientale del tour.

Prendiamo la panoramica Zegna, ora statale 232, ricompattiamo il gruppo all'Argimonia e ci dirigiamo su asfalto verso Bielmonte. Percorriamo, ognuno col suo passo, i 3 km in salita che ci riportano all'hotel Bucaneve, mentre passano nella mente le immagini più belle della giornata. Il sole torna a riposarsi dietro le cime, la nebbia risale dalla pianura, l'atmosfera è magica.

La soddisfazione per una giornata appagante nasconde la stanchezza accumulata nelle gambe. Carichiamo soddisfatti le bici sulle auto, sicuri che torneremo presto in questa oasi.

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