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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2014 alle ore 09:27.
L'ultima modifica è del 27 ottobre 2014 alle ore 12:04.

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REGGIO CALABRIA - Giuseppe Falcomatà, candidato del centrosinistra, è il nuovo sindaco di Reggio Calabria.
Dopo due anni di commissariamento a causa dello scioglimento del consiglio comunale contiguo con la ‘ndrangheta, deciso dal Governo il 9 ottobre 2012, e i precedenti 10 anni di sindacatura di centrodestra, nella quale si sono alternati al timone Giuseppe Scopelliti e il suo delfino politico Demetrio Arena, sarà questo trentunenne a raccogliere l'eredità del padre, Italo, primo cittadino dal 23 novembre 1993 all'11 dicembre 2001 (Demetrio Naccari Carlizzi fu sindaco facente funzioni dal 12 dicembre 2001 al 30 maggio 2002).

Il Viminale ha comunicato anche il dato relativo all'affluenza alle urne: 65,06% (pari a 98.375 elettori sui 151.192 aventi diritto). Nella precedente competizione il dato si aggirava intorno al 74% e dunque continua il trend nazionale dell'astensione, che in questa città tocca il 35% (circa un elettore su tre non è dunque andato ai seggi). Le schede bianche sono state 428 (0,43%), quelle nulle 2.572 (2,61%), quelle contestate e non assegnate 10 (0,01%).

Il padre, il professore Italo, correva per i Ds. Il figlio, l'avvocato Giuseppe, era il candidato di 11 liste: Pd, Reset, La Svolta, Centro democratico, Officina Calabria, A testa alta, Oltre, Psi, Sel, Pri e Sinistra per Reggio. Ha raccolto il 60,99% dei voti (58.171 voti) contro il 27,33% del suo principale avversario, quel Lucio Dattola che correva per il centrodestra e le sue nove liste: Reggio Futura, Forza Italia, Ncd, Insieme a Dattola, Sud, Dpr, Fratelli d'Italia, Movimento dialogo civile e Alleanza Calabrese. A Dattola sono andati 26.070 voti.
Va ricordato che in questa competizione gli aspiranti sindaco erano nove e le 32 liste hanno accolto un esercito di 930 candidati: uno ogni 162 aventi diritto al voto.

Al terzo posto, tra le preferenze dei reggini, si piazza Paolo Antonio Ferrara, candidato di “Liberi di ricominciare”, appoggiato da altre quattro liste tra cui una che si chiama “Lista del Grillo” così, tanto per rendere più chiaro l'orientamento tra i veri, sedicenti o pentiti “grillini”. Ha raccolto il 3,17% dei voti (3.025).

Crollo del M5S
Al quarto posto, con il 2.49% si trova Vincenzo Giordano, 44enne, libero professionista, architetto specializzato nel settore infrastrutturale, consulente tecnico per il Tribunale civile e amministrativo di Reggio Calabria, che guidava la lista del Movimento 5 Stelle. Nel M5S sono volati stracci, schiaffi e denunce prima e dopo l'annuncio del candidato e i risultati si vedono, visto che la Calabria è (era) una delle roccaforti del voto per il movimento di Beppe Grillo. Alle ultime elezioni europee aveva raccolto il 21,25% dei voti.

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