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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2014 alle ore 13:33.

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Slitta di qualche giorno l'avvio delle sessione di bilancio per la messa a punto della legge di stabilità 2015. Dopo la risposta del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al vicepresidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, con cui l'Italia si è impegnata ad adottare misure aggiuntive per 4,5 miliardi al fine di «rafforzare lo sforzo fiscale già delineato nella bozza del piano di bilancio» e centrare l'obiettivo di un aggiustamento strutturale dello 0,3% del Pil nel 2015 contro lo 0,1% previsto nella manovra 2015, il governo è pronto a presentare già oggi la nuova nota di aggiornamento al Def che tenga conto delle variazioni ai saldi di finanza pubblica chiesti da Bruxelles. A presentare i nuovi numeri già resi noti con la lettera inviata a Katainen, dovrebbe essere lo stesso ministro Padoan, riferendo per conto del Governo questa sera in commissione Bilancio a Montecitorio.

Subito dopo potrebbe dunque partire il percorso in commissione, che si concluderebbe in Aula per giovedì con il voto di una nuova risoluzione. Di qui lo slittamento almeno fino a giovedì dell'inizio della sessione di bilancio. A definire il nuovo calendario e a sciogliere il nodo sulla possibilità di un nuovo voto sul Def sarà comunque la capigruppo convocata per domani dalla presidente della Camera, Laura Boldrini che avrebbe preso atto delle richieste formulate già da ieri dalle opposizioni.

Salta dunque il primo appuntamento con le ammissibilità e il possibile stralcio di alcune delle disposizioni presentate dal Governo alla Camera con il ddl di stabilità per il 2015. In apertura di seduta dell'assemblea di Montecitorio la presidenza della Camera annuncerà in Aula la presentazione della legge di stabilità da parte del governo.

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