Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2014 alle ore 13:40.

My24
LeBron James - AfpLeBron James - Afp

Dopo quattro stagioni, altrettanti finali e due anelli infilati al dito, ha lasciato Miami per tornare nella sua Cleveland, e provare a portare il titolo nella città dove di fatto è nato e che aveva sedotto e abbandonato proprio per dare il via alla sua epopea (quasi sempre) vincente in Florida. Basterebbe la parabola del più forte di tutti LeBron James, Il Prescelto, per dare sapore alla stagione Nba che è ai nastri di partenza stanotte. Ma se a Est riemerge la stella dei Cavs, a Ovest certo non tramonta quella di San Antonio, dei “nostri” Marco Belinelli ed Ettore Messina, che proprio stanotte contro Dallas l'anello di campioni se lo infileranno al dito. Con nessuna voglia di mollarlo, a Cleveland e a chiunque altro, il prossimo giugno. Insomma, stagione tutta a gustare, mentre la Lega già guarda al futuro, come tradizione sportiva a stelle e strisce insegna….

Favoriti - Gli Spurs campioni in carica. D'obbligo. Per come hanno vinto contro Miami lo scorso anno, per i campioni che hanno (seppur il numero di primavere sulle spalle di Duncan, Parker e Ginobili – pur riposati quest'ultimi dopo un'estate senza Nazionale – sia in costante aumento…), per il “think-tank” su cui possono contare in panchina, con coach Popovich che ha voluto a suo fianco Etto Messina (forgiato dalla precedente esperienza ai Lakers) e Becky Hammon, ex top player della Wnba e prima donna nella Lega maschile a ricoprire un ruolo tanto importante.

Sfidanti - Cleveland, ovviamente. Con LeBron pronto a vincere subito, col supporto fondamentale di Kyrie Irving (Mvp in maglia Usa dei Mondiali spagnoli) e Kevin Love, cioè punti, rimbalzi e tiri da 3, arrivato da Minnesota insieme a una ciurma di veterani (vedi su tutti l'ex Heat Mike Miller) attirati dall'irresistibile richiamo di “King” James. In panchina, per i Cavs, l'incognita più affascinante: l'esordiente David Blatt, demiurgo di una Russia stellare e del Maccabi fresco trionfatore d'Eurolega, che subito si troverà a dover guidare una Ferrari. Sperando di non sbandare in curva…

Outsider - Tante, e per motivi diversi. A Est occhio proprio ai Miami Heta, che non hanno smantellato dopo l'addio di LeBron, rinnovando i contratti di Wade e Bosh, e con innesti interessanti come Danny Granger e Loul Deng (arrivato proprio dai Cavs). Sempre sulla costa orientale, stuzzicanti i Bulls con Pau Gasol e il talento dell'ex Real Madrid Mirotic, ma molto dipenderà dalle condizioni del rientrante Rose; e attenzione anche a Washington, che ha aggiunto l'esperienza di Paul Pierce ha un gruppo che aveva stupito nell'ultima post-season. Più ricca l'offerta a Ovest: dai frizzanti Golden State Warriors, ai sempre più solidi Clippers di Doc Rivers, pronti a giocarsi l'anello, fino ai Thunders sempre legati a doppio filo, però, alla coppia-Durant-Westbrook. Senza dimentica i Dallas Mavericks, che all'eterno Nowitzki riaffiancano sotto le plance quel Tyson Chandler protagonista del trionfo dei texani nel 2010-11.

Big in calo - Tre su tutte. Gli Indiana Pacers, squassati dall'ultima deludentissima post-season e dovranno fare a meno dell'infortunato Paul George per tutta la stagione; i Boston Celtics, che continueranno con sofferta pazienza sul cammino del rinnovamento; i Los Angeles Lakers, che aggiungono sottocanestro l'ex Chicago Carlos Boozer a un roster modesto affidato all'ex gialloviola Byron Scott. Il neo-coach delega canestri e speranze al rientrante Kobe Bryant, 36 anni che quasi pesano sulla franchigia come il suo contratto a nove zeri (oltre 23 milioni di dollari annui…).

Infortuni - Detto di George, forse il più rilevante per gravità e impatto sulla squadra, almeno altri due da segnalare: quello di Steve Nash, fuori per tutta la stagione per i continui acciacchi alla schiena che ne hanno condizionato l'esperienza ai Lakers e molto probabilmente, a 40 anni, ne determineranno il ritiro; e quello proprio di Kevin Durant, che lascia in ambasce Oklahoma fino a dicembre per una frattura a un piede.

Spaghetti League - Curiosità, aspettative, interesse. Normale che tutto ciò, e anche di più, si concentri sui nostri quattro moschettieri. Belinelli a San Antonio dovrà essere bravo a non rimirare troppo l'anello che avrà al dito, e a conquistare sempre più minuti pesanti nelle rotazioni degli Spurs. Gallinari torna in campo con Denver dopo quasi due stagioni di stop e tormenti al ginocchio infortunato: salute e spazi di gioco è quello che gli auguriamo, per ritornare (almeno) quello che era prima del crack e della prima operazione chirurgica sbagliata… Di salute e fortuna ha bisogno Andrea Bargnani nella rinnovata New York targata Phil Jackson e Derek Fisher: da due anni Il Mago (out già ora per le prime 3 gare…) sta più in infermeria che sul parquet; e dire che quando stava bene di ventelli ne piazzava non di rado. Fiducia e spazio chiede pure Gigi Datome a Detroit: la prima annata è sfumata in panca, la seconda non parte, ahilui e ahinoi, con premesse migliori. Ma Gigi su quei parquet un posto se lo merita eccome, e allora tanto vale lavorare duro e crederci ancora e sempre. Del resto, non è questo il cocktail vincente di qualsiasi “sogno americano”?

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi