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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2014 alle ore 18:24.

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Stephane Israel, Arianespace e Pierluigi Pirrelli ad Elv (Imagoeconomica)Stephane Israel, Arianespace e Pierluigi Pirrelli ad Elv (Imagoeconomica)

Arianespace e Elv (società controllata al 70% dal gruppo Avio e al 30% dall'Agenzia Spaziale Italiana) hanno firmato oggi a Roma il contratto definitivo con cui Arianespace acquista 10 lanciatori Vega dal costruttore italiano per un valore economico di 257 milioni di euro. Il contratto finalizza l'ordine preliminare firmato a novembre dello scorso anno alla presenza del presidente della Repubblica francese e del presidente del Consiglio italiano. I 10 lanciatori saranno operativi a partire dalla fine del 2015 e copriranno più di tre anni di attività nel corso dei quali il contratto, insieme alle attività collegate, produrrà ricavi per Elv per circa 300 milioni di euro.

Giannini: il settore spaziale ha enormi potenzialità
Per il ministro della Ricerca, Stefania Giannini, «il settore spaziale ha enormi potenzialità e può fare la sua parte nel rilancio dell'economia. L'accordo di oggi ne è una dimostrazione pratica ed è anche una conferma dell'importanza della nostra industria».

Battiston: il settore muove 5.6 miliardi l’anno
L'Italia «è tornata ad essere tra i Paesi lanciatori ed è tornata ad avere una politica in tal senso» ha commentato, dopo la firma del contratto, il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston. «Oggi il mercato è molto diverso - ha precisato - e mentre allora c'erano pochi Paesi oggi siamo all'interno di una decina di Paesi lanciatori ma il settore resta comunque strategico sia per la difesa del Paese, sia per la ricerca, sia per un'attività di puro commercio con un mercato dei satelliti che muove 5-6 miliardi di euro l'anno».

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