Napolitano: l’Europa comunità di valori, non solo mercato unico. Riscoprire spirito dei fondatori

«L'Europa non è semplicemente un mercato unico, culminato in una unica moneta; è una comunità di valori, di diritti e di libertà». Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano parlando al Quirinale in occasione della cena di Stato offerta al presidente polacco Bronislaw Komorowski. Il capo dello Stato ha ribadito l’appello all’Europa di qualche giorno fa perchè ritrovi le proprie radici e, superando l’austerity, dia vita nuove politiche di crescita e sviluppo. Per ripartire, nonostante «la durissima crisi economica e le crisi regionali che hanno purtroppo fatto riemergere antichi egoismi e sterili nazionalismi» la strada giusta è quella di «riscoprire lo spirito dei padri fondatori della Ue»

L’Europa non è un continente in declino
L'Italia, ha ricordato Napolitano in occasione del brindisi pronunciato durante la visita al Quirinale dell'omologo polacco, ha una «visione non puramente economicistica dell'Unione», ma la considera un «motore di sviluppo, di stabilità e di democrazia teso a proiettarsi nel suo vicinato e oltre». «Circondati da aree di forte instabilità e alle prese con una crisi economica che ha drammaticamente prodotto 26 milioni di disoccupati», i popoli europei «si interrogano sull'avvenire» e si chiedono « se il progetto di integrazione sia ancora la risposta ai loro problemi», a fronte di un futuro «con poche opportunità e ancor meno garanzie».

Dall’Italia contributo per dare risposte concrete ai cittadini
Ma l’Europa, questa la risposta di Napolitano ai possibili dubbi sulla sfida della Ue, «non è un continente in declino e privo di prospettive di sviluppo», e grazie alla presidenza di turno del nostro Paese l’Italia «intende contribuire a delineare risposte concrete ai problemi dei cittadini, riguadagnandone la fiducia, smentendo i profeti di sventura e non cedendo alla fallace illusione del ritorno a un passato di piccole sovranità nazionali che in realtà non hanno piu' cittadinanza nel mondo globale e interdipendente di oggi».

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