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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2014 alle ore 16:30.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2014 alle ore 16:23.

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(Reuters)(Reuters)

Il capo di stato maggiore dell'esercito del Burkina Faso, generale Honoré Traoré, ha annunciato in un comunicato che “assume” la funzione di “capo dello stato” in “conformità alle disposizioni costituzionali. Una trentina di persone sono morte e almeno altre 100 sono rimaste ferite negli scontri in corso nel Paese dove è in atto una rivolta popolare contro l’ipotesi che il presidente Blaise Compaoré estenda il suo potere lungo 27 anni per un altro mandato.

L'esercito del Burkina Faso aveva annunciato lo scioglimento del governo e dell'Assemblea nazionale e imposto il coprifuoco notturno. I militari hanno anche annunciato un nuovo organo di transizione, di fatto una giunta, dopo le violente proteste antigovernative. Compaorè aveva detto di voler rimanere in carica nonostante le violenti proteste che sono nate proprio dal suo non volersi ritirare anche dopo la scadenza dell’ultimo mandato a sua disposizione.

I poteri esecutivi e legislativi saranno assunti da un organo di transizione con l'obiettivo di un ritorno all'ordine costituzionale «entro 12 mesi», riferisce un comunicato del capo di stato maggiore delle forze armate, Nabéré Honoré Traoré, letto da un ufficiale. Il coprifuoco è stato imposto «su tutto il territorio dalle 19 alle 6» per «preservare la sicurezza delle persone e dei beni».

Il Burkina Faso è il secondo paese produttore di cotone dell’Africa sub-sahariana e il quinto produttore d’oro della regione. Nelle ultime ore è piombato nel caos e alcuni leader della piazza in rivolta avevano parlato di «primavera nera» sulle orme di quella araba che ha toccato nel corso del 2011 solo i paesi dell’Africa del Nord.

Ieri unna folla inferocita ha dato fuoco al parlamento e ad altri uffici governativi a Ouagadougou, capitale del Paese, per protestare contro il progetto di riforma costituzionale che permetterebbe a Compaoré di prolungare ulteriormente il suo mandato. Secondo la Bbc, la polizia ha sparato sui manifestanti e ci sono stati cinque morti. Anche la sede del municipio e del partito al potere sarebbero stati dati alle fiamme, mentre la sede della televisione nazionale è stata assaltata.

L'aeroporto di Ouagadougou è stato chiuso e vi sono testimonianze di soldati che si sono aggiunti ai manifestanti. Non è chiaro dove si trovi ora Compaoré, che ha esortato alla calma con un messaggio su Twitter. «È la nostra primavera nera, come le primavere arabe», aveva detto ieri Emilre Pargui Paré, esponente del Movimento del Popolo per il Progresso (Mpp), fra i leader della protesta dopo esser stato candidato alla presidenziali del 2005 e 2010.

Compaoré è salito al potere nel 1987 dopo il colpo di Stato in cui fu ucciso il suo predecessore Thomas Sankara, di cui era stato ministro. Da allora Compaorè è stato sempre rieletto, ma l’attuale Costituzione gli vieta di ripresentarsi per un ulteriore mandato.

Il Burkina Faso è uno stretto alleato di Stati Uniti e Francia e ospita una base militare francese per le operazioni contro i militanti islamisti nel Sahel. Per questo la Casa Bianca ha voluto esprimere dopo i primi scontri la propria «viva inquietudine» per la situazione nel Paese. Inoltre il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, invierà un emissario per tentare di porre fine alle violenze.

Nel Paese ci sono «circa duecento italiani» con i quali il personale diplomatico è «in costante contatto». Lo ha detto a Radio24 Alfonso Di Riso, l'ambasciatore italiano in Costa d'Avorio, sede diplomatica competente sul Burkina Faso. Un centinaio dei nostri connazionali è iscritto all'Aire (l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero) e un centinaio sono presenze temporanee», ha spiegato il diplomatico al programma Effetto Giorno, «Siamo costantemente in contatto da qualche giorno con loro per segnalare i rischi di questo momento anche con sms e email che danno suggerimenti e consigli per spostamenti nel Paese, ovviamente in stretto contatto con l'Unità di crisi e con altri Paesi dell'Unione europea che hanno ambasciate là. Abbiamo consigliato ai connazionali di non muoversi da casa, soprattutto nella giornata di oggi, ma anche nelle prossime ore». L'Unione Europea ha chiesto la fine delle violenze e sollecitato un «dialogo costruttivo».


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