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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2014 alle ore 11:37.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2014 alle ore 14:38.

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La legge di stabilità approderà nell'Aula della Camera il prossimo 24 novembre. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio, assicurando che alle commissioni di merito saranno affidati spazi congrui per la discussione del testo. Intanto l’Aula del Senato ha approvato con 165 voti a favore e 90 contrari la risoluzione della maggioranza alla nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) presentata dal Governo dopo le indicazioni arrivate dalla Commissione europea. Per la votazione era richiesta la maggioranza semplice non quella qualificata (maggioranza assoluta dei componenti) richiesta per lo scostamento dagli obiettivi programmatici. In ogni caso è stata superata l'asticella di 161 voti che rappresenta la maggioranza assoluta a Palazzo Madama. A seguire il via libera della Camera, sempre a maggioranza semplice, con 291 e 151 no.

Emendamento Calderoli: no bonus bebè a immigrati extra Ue
È stato bocciato dall'Aula del Senato un emendamento alla nota di aggiornamento al Def presentato da Roberto Calderoli (Lega) che chiedeva di riservare ai «cittadini
italiani o di uno stato membro dell'Unione europea» il bonus bebè previsto dalla legge di Stabilità. A votare a favore per l'emendamento sono stati la Lega e il M5S.

Sangalli: spariti 1,5 miliardi per la riduzione delle tasse degli autonomi
La legge di stabilità va nella giusta direzione, perché ha come obiettivo la riduzione della pressione fiscale, ma presenta alcune preoccupanti criticità, come la sparizione di 1,5 miliardi a favore della riduzione delle tasse per i lavoratori autonomi. Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, parlando agli Stati generali del Vending 2014, organizzato da Confida. «Se da un lato - ha detto Sangalli parlando delle criticità alla legge di Stabilità - viene tagliata l'Irap dal costo del lavoro, dall'altro per le imprese senza dipendenti l'Irap resta ferma al 3,9% con la sparizione di 1,5 miliardi di euro a favore dei lavoratori indipendenti e autonomi».

Sangalli: attenzione alla caporetto dei consumi
Per Sangalli ci sono poi altre tre criticità: «C'è una probabilità molto elevata di un aumento delle aliquote Iva, sia di quella ridotta dal 10 al 13%, sia di quella ordinaria dal 22% al 25,5% in tre anni. Anche le accise potrebbero aumentare. Se ciò accadesse sarebbe la caporetto dei consumi». Poi, ha proseguito Sangalli, «i tagli su Regioni ed enti locali possono portare queste amministrazioni a un aumento di tasse che neutralizzerebbe la già esigua riduzione delle imposte. Infine, il fondo taglia-tasse (a memoria ne sono stati istituiti tre dal governo Monti in poi) anche questa volta non è entrato in funzione. Infatti dopo lo scambio epistolare tra governo e Bruxelles, i 3,3 miliardi del fondo sono saltati. Si è certamente ridotto il deficit, ma si è anche depotenziato, e di molto, il carattere espansivo della manovra». E quindi, ha concluso Sangalli, «può venire a mancare quello shock positivo per famiglie e imprese da cui passa la ripresa economica».

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