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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2014 alle ore 14:56.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2014 alle ore 20:01.

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«Serve un senso di responsabilità di tutti per evitare una scintilla che rischierebbe di innescare pericolose derive». Lo ha detto il ministro Alfano nell'informativa al Senato sugli scontri di ieri a piazza Indipendenza, a Roma, nel corso della manifestazione del’Ast di Terni, dove sono rimasti feriti 4 operai e 4 agenti. Il ministro ha sottolineato di provare «amarezza» per il fatto che «una questione centrale come il lavoro stia diventando scenario di contrapposizione tra lavoratori». E ha sottolineato che ci attendono settimane complesse e difficili perché «siamo di fronte a diverse crisi industriali, a cui il governo sta cercando di far fronte». Il titolare del Viminale ha poi riconosciuto che l'intervento del segretario della Fiom Landini «ha contribuito a riportare la calma tra i manifestanti».

Istituire un tavolo permanente con i sindacati sulle modalità di governance delle maniefestazioni
«Vogliamo istituire - ha detto il ministro - un tavolo permanente di confronto al Viminale con i sindacati per affrontare le modalità di governance delle manifestazioni più impegnative dal punto di vista dell'ordine pubblico». Il ministro ha ricostruito la dinamica dell’accaduto, sostenendo che il fatto che «alcuni dei manifestanti volessero andare verso la stazione Termini è una voce colta da alcuni funzionari di polizia in servizio a piazza Indipendenza». Fatto assolutamente negato dai manifestanti.

Nessuno vuole manganellare gli operai
«È lontana anni luce da noi l'idea di manganellare gli operai, così come penso sia lontana dagli operai la volontà di scaricare tensioni occupazionali sulla polizia», ha detto il ministro dell'Interno. «Dall'insediamento di questo Governo si sono svolte 5.934 manifestazioni di rilievo e la stragrande maggioranza ha avuto un corso assolutamente tranquillo. Circa la metà (2.350) hanno avuto alla base problematiche sindacali e occupazionali. Se il Governo avesse voluto dare alla polizia linee di estrema durezza sui manifestanti avrebbe avuto migliaia di occasioni per farlo. Non l'ha mai fatto. Anzi, l'input dato è l'esatto opposto», ha detto il ministro riferendo al Senato sugli scontri per l'Ast.

La politica eviti di cavalcare le tensioni
«Ciascuna politica faccia uno sforzo di coesione, evitando di cavalcare il disagio occupazionale, strategia che può dare frutti immediati, ma sarebbero frutti avvelenati», ha detto il ministro dell'Interno.

Nessun manifestante è stato denunciato
«Nessun manifestante è stato denunciato», ha affermato il ministro. «Il diritto a manifestare è sacro ed è custodita nella teca delle regole ma chi manifesta non deve ledere la libertà degli altri cittadini», ha detto Alfano.

Ieri un brutto giorno per tutti
«Non ho nessuna esitazione nel dichiarare che quello di ieri è stato un brutto giorno per tutti», ha detto in aula al Senato il ministro dell'Interno. Alfano ha espresso subito la sua personale solidarietà ai lavoratori dell'Ast e al personale della polizia di Stato che ieri hanno riportato ferite negli scontri. In aula a palazzo Madama c’erano un centinaio di senatori ad ascoltare l'informativa urgente del ministro dell'Interno, mentre i banchi del governo erano vuoti, salvo la presenza del sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari. Situazione analoga a quella della Camera dove erano presenti un centinaio di deputati su 630.

Depositata una mozione di sfiducia al ministro
Sel e M5s hanno depositato alla Camera la mozione di sfiducia congiunta nei confronti del ministro dell'Interno Angelino Alfano. «Le disposizioni impartite dal ministro risultano, evidentemente e fin dall'inizio del suo mandato, aver inaugurato un nuovo corso per le forze dell'ordine» che appaiono ora «utilizzate per picchiare i lavoratori» si legge nel documento. La mozione, affermano Sel e M5s, dovrebbe essere discussa la prossima settimana.

Maran (Sc): le sparate di Camusso sono appello allo scontro ideologico
«Le sparate di Susanna Camusso, sul fatto che i poteri forti avrebbero scelto l'attuale governo, le considero un appello allo scontro ideologico», ha detto il senatore ex Pd, ora Scelta Civica, Alessandro Maran intervenendo nell'Aula di palazzo Madama subito dopo l'informativa di Alfano sulla carica delle forze dell'ordine contro gli operai delle acciaierie di Terni.

Lucio Romano (pi): abbassiamo i toni e favoriamo il confronto
«Nessuno potrà mai convincerci che i poliziotti amano picchiare e che per definizione gli operai sono di natura violenta. Noi rifiutiamo queste visioni riduttivistiche». È la premessa dell'intervento del senatore Lucio Romano, presidente del Gruppo Per l'Italia. «È necessario trovare tavoli di confronto per costruire una vera dialettica democratica. Sappiamo bene che l'Italia - ha detto Romano - è percorsa da tensioni sociali, colpita da una congiuntura economica pesante. Ma non si può approfittare di queste difficoltà per stressare e alimentare uno scontro le cui conseguenze avrebbero potuto essere più gravi di quelle di ieri. Abbassare i toni è doveroso. Solo il dialogo, e non pregiudizi o preconcetti, può rappresentare la vera terapia».

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