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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2014 alle ore 15:26.

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Paolo Gentiloni (Ipp)Paolo Gentiloni (Ipp)

Natali romani nobili, 60 anni il 22 novembre, cattolico, ambientalista, europeista. La scalata di Paolo Gentiloni Silveri ai palazzi della politica comincia da giovanissimo militante del Partito di unità proletaria per il comunismo, nato negli anni Settanta dalla fusione del Pdup con il gruppo del manifesto e destinato a confluire nel Pci. Presto comincia a fare il giornalista e agli inizi degli anni Ottanta, sulla soglia dei 30 anni, diventa direttore del mensile La Nuova Ecologia, la voce di Legambiente.

Dieci anni dopo lascia il giornalismo per sostenere la campagna di Francesco Rutelli per il Campidoglio. Per sette anni fa prima il portavoce del sindaco di Roma e il responsabile della comunicazione, poi l’assessore al Turismo e al Giubileo. Con Rutelli è tra i fondatori della Margherita: proprio alla fine del 2000 dà le dimissioni da assessore per coordinare la campagna dell’Ulivo per le politiche del 2001. Comincia lì la sua avventura parlamentare: eletto deputato, assume dal 2005 l’incarico di presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai. Altra esperienza chiave per il suo futuro politico: nel secondo governo Prodi (2006-2008) è nominato ministro delle Comunicazioni. Tenta invano di varare una riforma organica del sistema televisivo, tra le contestazioni di Silvio Berlusconi e anche di Beppe Grillo, che lo accusa di immobilismo.

È in quegli anni che nasce il Pd: nel 2007 Gentiloni è uno dei 45 membri del Comitato promotore nazionale del Partito democratico. Nel 2012 si candida alle primarie del centrosinistra per la corsa a sindaco, ma arriva terzo dopo Ignazio Marino e David Sassoli. Renziano della prima ora, è descritto come liberale e convinto atlantista, filoisraeliano, con rapporti solidi con i democratici americani e con i blairiani del New Labour. Da neoministro degli Esteri, ha di fronte a sé il compito difficile di gestire un momento di fortissime tensioni intorno ai confini del paese, stretto tra le crisi in Medioriente, l’instabilità in Libia, le tensioni tra Russia e Ucraina e l’emergenza ebola. Senza dimenticare i marò, che ancora sono in India.

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