Isis mette radici in Libia, al-Baghdadi proclamato califfo a Derna

Il Califfato, Isil o Daesh in arabo, sembra mettere radici in Libia. Non è una novità che i terroristi dello Stato Islamico abbiano già fatto proseliti e abbiano i propri uomini in Paesi del Nord Africa in cui a partire dal 2011 sono stati rovesciati i regimi e ora sono in precarissimo equilibrio ma non in senso democratico.

Il leader dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi è stato nominato capo del Califfato di Derna, città a est della Libia che affaccia sul Mediterraneo. Una bomba artigianale è esplosa contro la tribuna del Consiglio della gioventù islamica, affiliata all'Isis, durante le celebrazioni in piazza per la nomina.

In Libia i jihadisti di Ansar al Sharia, vicini all'Isis, avevano già creato un califfato in questa città ad est di Bengasi, e imposto istituzioni ispirate alla sharia. Poco lontano dal confine con l'Egitto, dove le forze armate egiziane - già alle prese con il terrorismo jihadista nel nord del Sinai - si dicono pronte ad affrontare qualunque tipo di minaccia possa varcare la frontiera della Libia.

A due settimane dall'inizio dell'offensiva “decisiva” delle forze filogovernative di Tripoli contro Ansar al Sharia e le milizie sue alleate, il portavoce dell'esercito libico, Mohammed Hegazi, ha annunciato la presa di Bengasi. E l'ex generale, Khalifa Haftar, un tempo rinnegato, oggi a guida della principale forza anti-jihadisti, “ha sfilato in parata lungo la strada Gamal Abdel Nasser, nel cuore di Bengasi”.

La battaglia è stata cruenta, riferiscono i media libici, con almeno 16 morti tra i due fronti e tra i civili. Gli abitanti di alcune zone si sono infatti uniti agli uomini di Haftar, in una guerra strada per strada. I combattimenti sono stati particolarmente aspri nei distretti di Al-Salmani e Al-Saberi. Sin dalle prime luci del giorno, Bengasi è stata scossa da violente esplosioni. Alcuni razzi Grad sono piovuti anche sui quartieri circostanti e testimoni hanno parlato di raid aerei dell'esercito libico sulle postazioni jihadiste.

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