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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2014 alle ore 16:32.
L'ultima modifica è del 02 novembre 2014 alle ore 17:03.

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Chi c'è più povero di una partita Iva? Una partita Iva femmina. Sono i dati dell'Inps illustrati a un convegno organizzato dall'Associazione 20 Maggio a raccontarci i veri disperati dalla busta paga pressoché inesistente, che siano collaboratori a progetto o partite Iva.

La media dei compensi di tutti i parasubordinati 2013 (dati Inps) è di 19mila euro lordi annui. E a parità di attività svolta, le donne guadagnano 11mila euro in meno rispetto agli uomini. Gli uomini, infatti, hanno redditi di 23.874 euro mentre le donne hanno una media di reddito di 12.185. Più colpite da questa discriminazione sono le fasce d'età dai 40 a i 49 anni, quindi, proprio le lavoratrici all'apice della carriera.

L'universo delle partite Iva
Con un compenso lordo medio di 18.640 il reddito netto di un lavoratore con partita Iva iscritto alla Gestione separata è di 8.679 euro annui e di soli 723 euro mensili. Va poi sfatato lo stereotipo per cui il lavoro parasubordinato sia un fenomeno solo giovanile e quindi transitorio. Se si osserva la composizione per fascia d'età, emerge che su 1.259mila lavoratori 607.198 hanno tra i 30 e i 49 anni (pari al 48% del totale) e il 33% ha superati i 50 anni. Il lavoro parasubordinato riguarda in prevalenza lavoratrici e lavoratori adulti e con famiglia.

Donne all'apice della carriera
Le donne sono prevalenti nella fascia under 39 (280mila pari al 55%) e scompaiono rapidamente dopo poiché, complici le minori protezioni sociali e contrattuali dei collaboratori, si accentua il fenomeno (riscontrabile nel lavoro dipendente e nelle professioni) per cui le donne lasciano il lavoro in concomitanza con la nascita dei figli.
È particolarmente evidente la penalizzazione dei giovani parasubordinati che tra il 2007 e il 2013 sono diminuiti di 230 mila unità registrando un calo del 59% tra gli under 25 e del 43% nella fascia tra 25 e 29 anni.

Lo studio analizzato dal direttore dell'Associazione, Patrizio Di Nicola (Università La Sapienza di Roma), mostra anche il crollo degli occupati tra i parasubordinati. Il sito di Adepp, l’associazione degli enti previdenziali privati, riporta nel dettaglio la ricerca. «I collaboratori a progetto diminuiscono di 322mila unità dal 2007 al 2013, e nel solo 2012 passano da 647mila a 502mila, con una flessione di ben 145mila unità. Si tratterebbe di un fenomeno a cui, oltre la crisi, ha contribuito anche la riforma Fornero la quale imponeva, nel tentativo di aumentare il costo di questi contratti e favorire lo spostamento verso il lavoro dipendente, l'introduzione per i collaboratori dei minimi tabellari dei dipendenti».

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