Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2014 alle ore 13:53.

My24
Nicola Cosentino e Denis Verdini (Ansa)Nicola Cosentino e Denis Verdini (Ansa)

Dopo oltre un anno di udienza preliminare e un procedimento di fatto bloccato per una serie di mancati nulla osta, è arrivato a Roma il rinvio a giudizio dell'ex coordinatore del Pdl Denis Verdini e dell'ex sottosegretario Nicola Cosentino. I due sono sotto accusa nel procedimento sulla cosiddetta P3, che coinvolge nel complesso 20 imputati. La posizione di Marcello Dell'Utri, invece, è stata stralciata: per l'ex senatore è stata fissata una ulteriore udienza a dicembre.

Il processo a carico di Verdini e Cosentino comincerà il 5 febbraio davanti ai giudici della IX sezione del tribunale di piazzale Clodio. La posizione dei tre era stata sospesa visto il perdurare di mancate risposte dalla Camera e dal Senato per l’utilizzazione o meno di alcune intercettazioni. Oggi su Verdini, Dell'Utri e Cosentino ha deciso il gup del tribunale capitolino Paola Della Monica. La procura è stata rappresentata in aula da Mario Palazzi e Rodolfo Sabelli, che insieme con l'aggiunto Giancarlo Capaldo, condussero a suo tempo l'inchiesta.

Nel filone principale imputati sono l'imprenditore Flavio Carboni e l'ex giudice tributario Pasquale Lombardi. I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, vanno dalla violazione della legge Anselmi sulle società segrete, all'associazione per delinquere finalizzata a realizzare una serie indeterminata di delitti, all'illecito finanziamento dei partiti. Per gli inquirenti obiettivo della presunta P3 era quello di condizionare il funzionamento degli organi costituzionali.

La posizione di Dell'Utri oggi è stata stralciata in virtù del fatto - hanno spiegato i legali - che non è ancora arrivata l'estradizione dal Libano per questo specifico procedimento. «Lo impone la legge», hanno sottolineato i difensori. Verdini è accusato di corruzione; Cosentino, invece, di diffamazione e violenza privata ai danni del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Il governatore si è costituito parte civile con l'avvocato Antonio Fasolino. Per Cosentino le accuse si riferiscono alla pubblicazione di notizie false sull'attuale presidente della Regione Campania. I fatti erano stati diffusi su un blog per screditare Caldoro in vista delle elezioni regionali del 2010. All'ex sottosegretario è contestato anche l'aver «compiuto atti diretti a costringere» sempre Caldoro a rinunciare alla propria candidatura. Di qui vengono le accuse di diffamazione e violenza privata.

Per Verdini, invece, gli inquirenti contestano sia i rapporti intercorsi con Flavio Carboni che la presunta partecipazione al gruppo che avrebbe guidato la cosiddetta P3. Il processo a Carboni e agli altri riprenderà il 10 novembre davanti ai giudici di Roma.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi