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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2014 alle ore 16:22.

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Si tornerà a riunire dopo il voto di fiducia la commissione Giustizia del Senato, arrivata allo snodo del voto degli emendamenti sulla responsabilità civile dei magistrati. Convocata nonostante il voto di fiducia sullo Sblocca Italia, la seduta, questo pomeriggio, è iniziata con il ministro Andrea Orlando, ma da regolamento, in questi casi, serve l'unanimità dei gruppi per procedere all'esame di un provvedimento. E la senatrice ex M5S, ora nel Misto, Maria Mussini ha sollevato la questione. «Serve l'unanimità dei senatori per proseguire, la commissione va a stanotte», ha spiegato il ministro Orlando ai giornalisti. «Questo Paese va a rotoli perché non si rispettano le regole», ha dichiarato Maria Mussini che, arrivando in commissione, aveva fatto osservare che «se c'è la fiducia e non si può votare».

Nuovo scontro nella maggioranza
Intanto è andato in scena un nuovo scontro, in commissione Giustizia del Senato, nella maggioranza sulla responsabilità delle toghe. A dividere governo e Ncd è la previsione, contenuta in un emendamento dell'esecutivo, della non responsabilità dei magistrati in caso di parere differenti dalle Sezione Unite della Cassazione che non presentino adeguata motivazione. «Noi del Nuovo Centrodestra - ha dichiarato Carlo Giovanardi - riteniamo indispensabile che se un giudice si discosta dalla interpretazione delle Sezioni Unite in una sentenza deve motivarlo», incorrendo altrimenti in una possibile sanzione.L'obbligo di motivazione non è solo «un principio giuridico da enunciare per definire meglio la responsabilità eventuale del magistrato nella sua azione». È anche un principio «di chiarezza che è un principio politico», ha dichiarato il relatore della riforma della responsabilità civile dei magistrati, il senatore Enrico Buemi (Psi). Un principio osserva, da evidenziare «all'opinione pubblica. La più avveduta di questa sa che esiste un'interpretazione delle Sezioni unite» riguardo a determinate fattispecie. Se il giudice che se ne discosta «non argomenta la sua decisione e se la argomentazione non può essere oggetto d'esame per l'opinione pubblica, allora il cittadino non sa come orientarsi». «Ognuno è re ma per essere identificato come re deve portare la corona. La corona in questo caso è la chiarezza della motivazione che ha portato a una certa decisione».

Lumia (Pd): parere del governo è valido
«Prevedere la responsabilità sull'interpretazione» di una norma «significa andare contro la Carta e verso una decisione gerarchica e conformista della magistratura», ha sottolineato il capogruppo Pd in commissione Giustizia al Senato Giuseppe Lumia ribadendo il sostegno del gruppo Democrat al parere negativo del governo sui subemendamenti, presentati oggi in commissione, a favore della previsione dell'obbligo di motivazione - pena la responsabilità civile - dei giudici nelle sentenza che siano difformi da quelle delle Sezioni Unite della Cassazione. «Il parere del governo è stato chiaro» e si è rifatto alla Corte Costituzionale, secondo la quale «il giudice è soggetto solo alla legge», ha spiegato Lumia.

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