Com’è lontana l’America: la disoccupazione è scesa ai minimi dal luglio 2008

La disoccupazione americana scende ancora. In ottobre il tasso dei senza lavoro è calato al 5,8% dal 5,9% di settembre mentre il saldo tra posti creati e cancellati è stato positivo di 214mila unità (contro attese di 235mila). Si conferma dunque la ripresa del mercato Usa del lavoro, che dall’inizio dell’anno ogni mese ha messo a segno un recupero medio di 220mila occupati, una performance ben lontana da quella europea e italiana (guarda il grafico del confronto). Il tasso di disoccupazione al 5,8% è il più basso dal luglio del 2008.

È sceso anche, dall’11,8 all’11,5%, il tasso di sotto-occupazione, che include gli impiegati part-time e quelli ai margini del mercato. Sempre in ottobre, gli stipendi medi nel settore privato sono aumentati del 2% rispetto a un anno fa, a quota 24,57 dollari, un ritmo leggermente superiore all’inflazione, che in settembre si è fermata all’1,7 per cento.

Sono i servizi a trainare l’occupazione, con un incremento di 181mila posti in ottobre, grazie al commercio al dettaglio (+27mila), servizi alle imprese (+37mila), tempo libero e alberghi (+52mila), istruzione e sanità (+41mila). Crescono anche l’industria manifatturiera (+15mila ) e le costruzioni (+12mila).

Questo dato conferma la visione della Banca centrale americana, che nell’ultima riunione della settimana scorsa aveva parlato di ulteriori miglioramenti del mercato del lavoro americano e annunciato la fine del suo terzo programma di quantitative easing. Quello che manca alla Fed per preparare un rialzo del costo del denaro è la ripresa dell’inflazione, ancora al di sotto dell’obiettivo del 2 per cento. Secondo Barclays la prima stretta avverrà nel giugno del 2015.

L’economia americana è tornata a crescere a ritmi soddisfacenti. Il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, prevede un’espansione media del 3% nei prossimi 18 mesi.

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