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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2014 alle ore 20:54.
L'ultima modifica è del 07 novembre 2014 alle ore 22:38.

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Il Messico revoca una maxi commessa assegnata alla Cina ed effettuerà una nuova gara. Pochi giorni fa la Cina si era aggiudicata una licitazione di 3,75 miliardi di dollari per la costruzione del primo treno ad alta velocità programmato in Messico che collegherà Città del Messico con Queretaro.
La Cina, tramite China Railway Construction, guida il consorzio cui partecipano Csr Corporation, e quattro imprese messicane, Gia, Prodemex, Teya e Ghp.
Il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto, ha annullato il contratto in risposta alle contestazioni dell'opposizione messicana, che ha accusato il governo di aver appoggiato il consorzio che si è aggiudicato i lavori per la ferrovia di 200 chilometri che unirà due città con un trasporto di 27mila passeggeri al giorno.
In particolare, l'opposizione crede vi sia stato uno scambio di informazioni riservate tra il Governo messicano e il consorzio guidato dalla Cina. La società tedesca Siemens e la canadese Bombardier erano le altre società interessate alla gara.
Il presidente , dice una nota del ministro dei Trasporti, Gerardo Esparza, « è molto sensibile alla trasparenza delle procedure, data l'importanza dell'opera per la società messicana ».
Quello di Enrique Peña Nieto è stata definito, in varie occasioni, un crony capitalism, capitalismo clientelare che beneficia un gruppo ristretto di gruppi familiari messicani legati al Pri (Partito rivoluzionario istituzionale).

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