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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2014 alle ore 09:41.

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BRUXELLES – I ministri delle Finanze della zona euro hanno discusso ieri sera della prossima uscita della Grecia dal programma di aiuti internazionali che ha sostenuto il paese in questi ultimi anni di crisi debitoria. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha parlato della possibilità di concederle una linea di credito precauzionale, come previsto dal Meccanismo europeo di stabilità, associata a particolari condizioni economiche.

«Abbiamo notato con piacere il fatto che secondo la Banca centrale europea le banche greche abbiano bisogno limitato di nuovo capitale – ha detto Dijsselbloem in una conferenza stampa qui a Bruxelles -. Le ultime previsioni della Commissione europea mostrano per quest'anno una ripresa economica dopo sei anni di recessione». La Grecia sta discutendo in questo momento con le istituzioni europee una quinta e ultima analisi del modo in cui è stato applicato il programma di aiuti internazionali.

«Abbiamo avuto oggi (ieri per chi legge, ndr) con le autorità greche una prima discussione sul modo in cui aiutare il paese dopo l'uscita dal programma alla fine dell'anno – ha aggiunto Dijsselbloem –. Le nostre posizioni stanno chiaramente convergendo, tenuto conto della fragilità dei mercati finanziari e della necessità di continuare le riforme strutturali. Emerge l'idea di una linea di credito precauzionale associata a particolari condizioni. Lavoreremo sui dettagli tecnici».

Il trattato del Meccanismo europeo di stabilità permette a questa istituzione di concedere linee di credito ai paesi usciti dal programma di sostegno finanziario. Ieri sera, Dijsselbloem ha confermato che questi prestiti prevedono monitoraggi regolari e condizioni economiche. Dal canto suo, il commissario agli affari monetari, Pierre Moscovici, ha spiegato che una decisione potrebbe essere presa l'8 dicembre. La Grecia ha diritto a ricevere una ultima tranche di aiuti pari a 1,8 miliardi di euro.

In tutto il paese ha ricevuto dal 2010 ad oggi due pacchetti di aiuti per un totale di 240 miliardi di euro, godendo di prestiti sia europei che internazionali. Nonostante il rimbalzo della congiuntura atteso per quest'anno, la Grecia continua a essere molto fragile politicamente. La Commissione prevede una crescita dello 0,6% nel 2014 e del 2,9% nel 2015. Il debito pubblico dovrebbe cominciare a scendere fin dall'anno prossimo (dal picco del 175,5% del Pil nel 2014).

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