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Rublo ma non solo. Ecco le «vittime» del super-dollaro

Bassa crescita e debito estero rendono alcune monete dei Paesi emergenti più vulnerabili di altre agli umori degli investitori

3. Vittime del super-dollaro / Lira turca

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Quando i mercati emergenti tremano, la Turchia è sempre in prima fila. I suoi punti deboli ne fanno una vittima predestinata a causa dell'alto debito in valuta estera (47% del Pil) e del deficit con l'estero (8%). Nel gennaio scorso la lira turca ha sbandato non poco quando gli investitori hanno cominciato a selezionare di più il portafoglio in vista del cambio di politica monetaria della Fed. Poi le acque si sono calmate e chi ha investito nei titoli di Stato turchi negli ultimi mesi ha ottenuto ottimi risultati.

Il problema della Turchia è che continua a vivere al di sopra delle sue possibilità, cioè con un eccesso di debito da parte delle famiglie e delle imprese. Alla prossima ondata di vendite sugli emergenti, difficilmente verrà risparmiata. Il cambio con il dollaro è tornato nei giorni scorsi intorno a quota 2,28, cioè non troppo lontano dai minimi di gennaio. Risolte le incertezze politiche, con il trionfo di Erdogan (primo presidente eletto dal popolo), l'attenzione si sposta sulla Banca centrale, che dopo aver tagliato il costo del denaro su pressione dello stesso Erdogan, da luglio si è fermata. Ora il tasso di riferimento è all'8,25%, un livello ancora appetibile per gli investitori a caccia di rendimenti.

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