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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2014 alle ore 21:01.

Carmelo Barbagallo, 67 anni, siciliano di Termini Imerese, 2 figlie e 2 nipoti che adora, si appresta a diventare il nuovo leader della Uil. La nomina sarà operativa al termine del Congresso della Uil, convocato dal 19 al 21 novembre prossimo, quando il nuovo Consiglio confederale eletto dall'assise voterà, seduta stante, il nuovo leader.

Lavoro minorile per il segretario generale della Uil
Ma chi è Carmelo Barbagallo?. È un sindacalista che conosce bene la realtà del lavoro: esattamente dall'età di 8 anni. «Io non sono anziano, ho solo iniziato prima», ironizza. Lavoro minorile, dunque, per 5 anni, poi 1 anno di lavoro nero e ancora 3 mesi di apprendistato. Verrà assunto con contratto regolare, a 16 anni, in una concessionaria d'auto. Comincia così, racconta la sua biografia, un periodo lungo quindici anni in cui, cambiando più volte mestiere, acquisisce una grande esperienza “sul campo” del mondo del lavoro e dei difficili e conflittuali rapporti tra padrone e operaio.

Bersaglio della mafia
Da un negozio di barbiere a un pastificio, da una cooperativa ittica a un magazzino di smistamento postale, Barbagallo approda, infine, alla Fiat di Termini Imerese, la fabbrica dismessa poi nel 2011 dall'ex Lingotto e che dopo 4 anni non è ancora stata nè venduta nè rilanciata. Ma quello stabilimento, raccontano ancora, diventa per lui, operaio specializzato, la fucina in cui si forgia all'attività sindacale e che, da delegato, lo porterà sino alla carica di segretario generale della Uil Sicilia. Sono anni di battaglie soprattutto in difesa della legalità che lo rendono un bersaglio della mafia. Così infatti muore il suo amico sindacalista della Uil, Domenico Geraci, assassinato a Caccamo nel 1998, e anche Barbagallo viene fatto segno di ulteriori gravissimi atti intimidatori dopo un colpo di fucile che lo lascia miracolosamente incolume.

Nel 2000 l’approdo alla segreteria confederale
Approda alla segreteria confederale nel giugno del 2000, con Angeletti leader, con la delega all'organizzazione, progettando e avviando la riforma organizzativa della Uil, quel sindacato a rete che dovrà rendere più snello ed efficiente la confederazione. A gennaio del 2014, il Consiglio confederale lo elegge segretario generale aggiunto. Oggi l’annuncio delle dimissioni di Angeletti.

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