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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2014 alle ore 10:20.
L'ultima modifica è del 10 novembre 2014 alle ore 14:33.

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La produzione industriale a settembre torna a scendere, segnando un calo del 2,9% su base annua (dato più basso da settembre 2013) e dello 0,9 rispetto al mese di agosto. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che le variazioni negative sia congiunturali che tendenziali coinvolgono tutti i comparti.

In controtendenza la produzione industriale di autoveicoli che ha segnato a settembre
un aumento del 6,4% tendenziale, secondo l'indice grezzo, e del 5,1% nei nove mesi. L'indice corretto per i giorni di calendario segna invece un incremento del 2,1% tendenziale a settembre e del 6,2% nei nove mesi.

Più nel dettaglio, su base mensile, per quanto riguarda i dati destagionalizzati, a scendere più di tutte è la produzione di beni di consumo (-3,2%), seguita dai beni strumentali
(-2,4%), l'energia (-1,5%) e in misura “più lieve”, i beni intermedi (-0,8%). Mentre su base annua, gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano diminuzioni in tutti i principali raggruppamenti d'industrie. Calano l'energia (-3,6%), i beni di
consumo (-3,3%), i beni intermedi (-2,8%) e i beni strumentali (-2,7%). I cali peggiori su sono quelli relativi alla fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (-12,8%), seguiti dalla produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-10,1%) e dall'industria del legno, della carta e
stampa (-7,0%).

Gli unici settori di attività economica che registrano una crescita tendenziale - continua l'Istat - sono quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica,
apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2,6%), della fabbricazione di prodotti chimici (+2,1%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+1,1%).

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