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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2014 alle ore 13:42.

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Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, nel corso del suo intervento all'assemblea Anima (industria meccanica varia e affine), ha sottolineato gli aspetti positivi del ddl Stabilità ma anche gli elementi cui inserire correttivi: «L’importanza dell'eliminazione del costo del lavoro dall'imponibile Irap e' assolutamente straordinaria ma non va dimenticato che resta da intervenire sul prelievo fiscale sui beni strumenti all'attivita' aziendale (capannoni, impianti) che noi riteniamo una scelta dannosa alla volonta' di intrapresa». «In un paese moderno - ha detto Squinzi - il sistema fiscale deve incentivare l'espansione del perimetro di impresa, non comportarsi come il suo freno piu' rigido», ha aggiunto Squinzi.

In merito al dato della produzione industriale di settembre, diffuso dall'Istat, in calo del 2,9% su base annua e dello 0,9% sul mese precedente, Squinzi ha detto: «Personalmente penso che il dato di ottobre sarà migliore, staremo a vedere. Questo dato è arrivato dopo un mese che è stato positivo. È chiaro che siamo in una situazione dove c'e' un mese giù e un mese su, il trend non è certamente positivo e purtroppo questo lo sappiamo.

«Ancora poche imprese italiane esportano»
Il decreto Sblocca Italia aveva previsto un Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti. «Questa proposta pero' non ha trovato le coperture necessarie nella legge di Stabilita'. Stiamo cosi' manifestando al Governo le nostre preoccupazioni per una scelta che non comprendiamo e stiamo insistendo affinche' vengano individuate soluzioni diverse al piu' presto». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, durante il suo discorso all'assemblea annuale dell'Anima.

«L'internazionalizzazione e' una delle leve competitive che in questo momento piu' di altre favorisce la crescita, poiche' crea condizioni per mantenere alti gli assetti produttivi con l'obiettivo di aumentare la penetrazione commerciale in quella parte del mondo che ancora sta crescendo ed ha un bisogno quasi fisiologico di prodotti, tecnologie e know how italiani», ha sottolineato Squinzi, durante il suo intervento all'assemblea annuale di Anima, la federazione delle associazioni nazionali dell'industria meccanica. Una crescita delle esportazioni consente alle imprese, secondo il numero uno di Viale dell'Astronomia, «di raggiungere piu' rapidamente una scala di produzione efficiente e l'esposizione ai mercati internazionali stimola la ricerca di efficienza e di innovazione». Un dato su tutti testimonia l'importanza dell'export per la nostra economia: il totale dell'export (beni e servizi) per l'Italia ammonta a circa il 30% del Pil.

Il nodo riforme-ripresa
Il tema del rilancio economico «è al centro di gran parte del confronto politico e sociale ma non e' ancora ben chiara la via operativa per uscire da una crisi che ha messo e mette ancora a dura prova l'economia e gli equilibri del nostro Paese». «L'instabilita' che ha caratterizzato la politica italiana dell'ultimo decennio non ha sicuramente favorito un piano di rilancio che andasse incontro alle difficolta' crescenti del sistema produttivo, in particolare delle pmi, cuore pulsante della nostra economia, dell'occupazione e dell'intero tessuto socio economico italiano - ha proseguito Squinzi - Ora siamo in una fase nuova che meglio dovrebbe rispondere alle necessita', sempre piu' impellenti, del Paese».

«L'approvazione e l'applicazione rapida delle riforma del mercato del lavoro, la finalizzazione delle riforme istituzionali, della PA come della giustizia, sono azioni che indicano il cambio di passo di questo esecutivo», ha concluso Squinzi

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