Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2014 alle ore 06:40.

My24


PARIGI. Dal nostro corrispondente
Ennesimo scandalo politico in Francia, che coinvolge destra e sinistra, mentre il presidente François Hollande continua a registrare record di impopolarità e l'estrema destra di Marine Le Pen vola nei sondaggi.
L'ultima vicenda è quasi incredibile. Tutto inizia la scorsa settimana, quando vengono diffuse le anticipazioni di un libro, "Sarko s'est tuer", uscito ieri e scritto da due giornalisti del quotidiano Le Monde, Gérard Davet e Fabrice Lhomme. Stando alla loro ricostruzione, il 24 giugno l'ex premier François Fillon (alla guida del Governo durante la presidenza di Nicolas Sarkozy) ha incontrato a pranzo il segretario generale dell'Eliseo Jean-Pierre Jouyet e gli ha chiesto di fare pressioni sulla magistratura per accelerare i tempi delle inchieste e ostacolare così un ritorno dell'ex presidente sulla scena politica.
Si tratta delle indagini sulle spese elettorali sostenute da Sarkozy durante la campagna presidenziale del 2012, divise in due filoni. Uno riguarda le fatturazioni, per svariati milioni, emesse dalla società incaricata di organizzare i meeting (Bygmalion, vicina all'ex presidente del partito Ump Jean-François Copé, che per questo si è dimesso) e intestate all'Ump e non a Sarkozy per aggirare la legge sui tetti di spesa. Il secondo concerne la decisione del partito di accollarsi le sanzioni (circa 500mila euro) comminate a Sarkozy per alcune voci che hanno comunque superato quel tetto (fondi che sono stati raccolti attraverso una colletta dei militanti).
Va anche ricordato che Fillon fa parte del triumvirato che gestisce l'Ump (insieme agli altri due ex premier Alain Juppé e Jean-Peirre Raffarin) e che ha già annunciato l'intenzione di presentarsi alle primarie del 2016 che dovranno stabilire chi sarà il candidato della destra alle presidenziali del 2017. E che Sarkozy nel frattempo è tornato in campo, candidandosi alla guida del partito (il voto è fissato per il 29 novembre) in vista dell'obiettivo finale: appunto le prossime presidenziali.
I rapporti tra i due sono notoriamente pessimi, ma nessuno poteva immaginare che Fillon arrivasse al punto di sollecitare un intervento del potere socialista per danneggiare l'avversario.
In un primo tempo entrambi hanno seccamente smentito. Quando però i due giornalisti hanno fatto sapere di essere in possesso della registrazione di un incontro del 20 settembre, durante il quale il segretario generale dell'Eliseo conferma la ricostruzione del pranzo (pur sottolineando di aver risposto che non era possibile alcun intervento nei confronti di una magistratura autonoma e indipendente, posizione ribadita dallo stesso Hollande quando è stato messo al corrente della richiesta) Jouyet ha smentito se stesso, ammettendo che le cose erano andate effettivamente così.
Fillon insiste con la sua versione e ha annunciato una denuncia nei confronti di Jouyet, il quale potrebbe essere costretto a dimettersi. Ma il danno ormai è fatto.
È inevitabile che nell'opinione pubblica cresca l'ostilità nei confronti di una classe politica impresentabile, se non altro per arroganza e dilettantismo. Il fatto che Jouyet, amico da sempre di Hollande, non sia un politico puro ma un grand commis dello Stato non fa che aggravare le cose.
Sarkozy, che gioca il ruolo della vittima, spera di raccogliere qualche frutto. Ma certo a fregarsi le mani, in questo scenario da fine regno, è soprattutto Marine Le Pen. La quale, forte dello slogan "Umps", cioè destra e sinistra, "tutti marci" si avvia verso nuovi trionfi elettorali. E la supponente certezza di molti che alla fine prevarrà il buon senso e la Le Pen non potrà vincere le presidenziali del 2017 inizia a vacillare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi