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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2014 alle ore 10:45.
L'ultima modifica è del 13 novembre 2014 alle ore 10:57.

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Un fermo immagine tratto da un video degli scontri tra studenti e poliziaUn fermo immagine tratto da un video degli scontri tra studenti e polizia

La tensione sociale è tornata a salire in Grecia con scontri duri tra studenti e forze di polizia in tenuta antisommossa svoltisi davanti all'Università di Atene in occasione del 41° anniversario della rivolta del Politecnico che portò alla caduta del regime dei colonnelli. La polizia ha deciso di assumere una linea intransigente quest'anno nei confronti di tentativi di occupazione da parte degli studenti.

La polizia greca era stata posta in allerta in vista delle tradizionali manifestazioni per celebrare l'anniversario della sanguinosa rivolta del Politecnico di Atene del 17 novembre del 1973 contro il regime dei colonnelli.
Da ieri sera, su richiesta del Rettore dell'Università di Atene Theodoros Fortsakis, agenti della polizia di Atene si sono schierati intorno alla Facoltà di Legge per impedire l'occupazione dell'edificio da parte degli studenti come accade ogni anno e come aveva deciso l'Associazione degli studenti della Facoltà. Secondo la polizia, le misure per la protezione degli altri atenei del Paese saranno rafforzate nei prossimi giorni.
La presenza delle forze dell'ordine intorno alla Facoltà ha provocato la reazione di un gruppo di studenti che hanno tentato di entrare nell'edificio, ma sono stati respinti dagli agenti. Un secondo gruppo di studenti che avevano occupato una strada nelle vicinanze della Facoltà, chiedendo l'allontanamento della polizia dall'Università e le dimissioni del Rettore, è stato disperso dagli agenti che hanno fatto uso di gas lacrimogeni. Secondo i media locali, anche quest'anno saranno oltre 7mila i poliziotti impegnati a garantire l'ordine nei tre giorni di celebrazioni per il 41.mo anniversario della rivolta del Politecnico.

Le nuove richieste della troika
Le proteste degli studenti si inquadrano in un clima surriscaldato perché la troika ha presentato 19 nuove riforme da approvare entro fine anno. Ue, Fmi e Bce chiedono di aumentare il minimo di anzianità per andare in pensione da 15 a 20 anni visto che ancora oggi solo il 21% dei greci iscitti all'Ika, l'Inps locale, si ritira dall'attività lavorativa a 65 anni. Inoltre la troika vuole abolire le esenzioni che ancora esistono per alcune categorie professionali in campo previdenziale, che permettono di andare in pensione in anticipo. Vuole rendere più semplice l'acquisizione per le banche della prima casa se il proprietario non paga il mutuo da parecchi mesi, aumentare l'Iva e rendere più flessibili i licenziamenti collettivi del settore privato.
Tutti temi socialmente molto caldi (e gli scontri davanti all'Università di Atene ne sono il segnale) per il governo Samaras, deciso a chiudere prima possibile i negoziati con la troika (Fmi, Ue e Bce) per aprire il nuovo capitolo che riguarda la linea di sostegno precauzionale, ma senza l'adozione di almeno cinque delle 19 nuove misure di austerità che la troika chiede.

I leader dei due partiti che formano il governo di coalizione in Grecia si sono incontrati, per la seconda volta nelle ultime 24 ore, per tracciare la linea da seguire a fronte della troika che, secondo le ultime informazioni, dovrebbe tornare ad Atene entro il fine-settimana decisa a portare a casa il risultato prima di chiudere il capitolo bailout ed aprire quello della linea precauzionale.
Al centro della riunione fra il premier e leader di Nea Dimokratia (centro-destra) Antonis Samaras e il vice premier e capo del Pasok (socialista) Evanghelos Venizelos, ci sono stati ancora una volta il problema dei mutui e dei prestiti non pagati per i quali la legge relativa alla loro estinzione è stata già presentata in Parlamento per l'approvazione ma sta sollevando le proteste dei proprietari di prima case e dei cittadini che hanno rate da pagare ma hanno perso il lavoro.

Inoltre, come riferiscono i giornali, è stata affrontata la questione dell'aumento della liquidità per l'economia reale del Paese da parte delle quattro banche nazionali dopo gli ottimi risultati degli stress test. Oltre al ministro delle Finanze, Gikas Hardouvelis, alla riunione hanno partecipato i rappresentanti delle quattro banche sistemiche della Grecia: Michalis Sallas, presidente della Banca del Pireo, gli amministratori delegati della Ethniki Trapeza (Banca Nazionale), Alexandros Tourkolias dell'Alpha Bank, e Dimitris Mantzounis e Christos Megalou dell'Eurobank. Sallas, parlando ai giornalisti al termine dell'incontro, ha detto che «le banche sono pronte e preparate a livello tecnico per attuare la legge che regola i pagamenti dei prestiti in rosso non appena essa sarà approvata dal Parlamento». Si prevede uno scontro molto forte perché il tema rischia di infiammare ancora una volta le piazze del paese mediterraneo.

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