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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2014 alle ore 19:17.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2014 alle ore 20:45.

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Le proteste dei residenti a Tor Sapienza contro gli immigrati (LaPresse)Le proteste dei residenti a Tor Sapienza contro gli immigrati (LaPresse)

Dure contestazioni per il sindaco di Roma Ignazio Marino nel quartiere romano di Tor Sapienza, accolto da molti residenti al grido di «buffone», «hai rovinato Roma». Il sindaco ha deciso di recarsi nel quartiere a quattro giorni di distanza dallo scoppio della prima guerriglia notturna contro gli immigrati ospitati nel locale centro di prima accoglienza per richiedenti asilo. Marino è stato quindi scortato dalle forze dell'ordine all’interno della struttura per una visita del centro. Il sindaco ha promesso: «basta degrado, senza rinunciare all'accoglienza», ma la folla lo ha accompagnato nel giro a piedi del quartiere tra urla e tensione. In serata è arrivata poi la strigliata del ministro dell'Interno Angelino Alfano: «i sindaci stiano più attenti, perché non si possono mandare decine e decine di migranti dove già ci sono i rom».

Protesta anti immigrati: 14 minori portati in altro centro
La giornata era iniziata con il ritorno, davanti al centro di accoglienza di via Morandi a Tor Sapienza, di quattordici dei 36 minori allontanati ieri dalla struttura teatro negli ultimi giorni di sassaiole, proteste dei residenti, lanci di bottiglia, aggressioni e tra abitanti «stanchi di vivere in un quartiere invaso dagli immigrati» e polizia schierata a difesa del centro di accoglienza. «La nostra casa è questa» hanno detto i minori stranieri tornando questa mattina in via Morandi. I 14 minori, tutti egiziani, sono però stati trasferiti di nuovo in un altro centro. In mattinata nel quartiere era arrivato l'europarlamentare leghista Mario Borghezio, ma il clima era ostile anche per lui e ha dovuto rinunciare a un giro della zona.

Marino: via il degrado, senza rinunciare all’accoglienza
Il sindaco, arrivato nel quartiere nel pomeriggio con il vicesindaco Luigi Nieri e scortato dalla polizia, prima di visitare il centro di accoglienza, ha fatto un giro a Tor Sapienza tra le strade scarsamente illuminate e i palazzoni popolari. Un giro tra i problemi di un quartiere che in questi giorni ha duramente contestato la presenza di immigrati e denunciato il degrado. Marino, apparso un po’ disorientato, si è chiuso per mezz'ora nel bar dove ieri è stato negato un caffè a due immigrati. Ennesimo episodio di intolleranza ed esasperazione. Poi ha parlato con una delegazione del quartiere e all'uscita ha dichiarato che il degrado di Tor Sapienza sarà affrontato, ma senza rinunciare all'ospitalità. «L'accoglienza è una cosa, la violenza e il disagio un'altra», ha detto. E ha aggiunto: «Ho parlato con i cittadini e gli ho proposto di ospitare nel centro non più immigrati ma donne e bimbi in difficoltà. Domani incontreremo i residenti in Campidoglio perchè ci sono diversi punti da affrontare riguardo alle richieste del quartiere».

Via dal quartiere tra gli insulti
Alla fine Marino ha lasciato Tor Sapienza ancora tra fischi, insulti e un coro di «vattene via». L'assessore alle Infrastrutture, Paolo Masini, ha promesso nuovi presidi delle forze dell'ordine nel quartiere e maggiore illuminazione. Intanto è dallo stesso Pd romano che arrivano pesanti bordate a Marino. Il partito ha chiesto la testa dell'assessore alle politiche sociali Rita Cutini. Mentre segretario cittadino Lionello Cosentino ha sottolineato: «Ieri il sindaco era a Londra, mai la politica è stata così lontana dalla città». La conclusione sembra tirarla la consigliera Micaela Di Biase: «Io a tirare a campare non ci sto, al massimo meglio andare a votare»

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