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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2014 alle ore 10:29.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2014 alle ore 21:45.

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Vladimir PutinVladimir Putin

Dipendenza reciproca
PUTIN: Ma tutti devono capire che l'economia e la finanza globale oggi è in stretta dipendenza reciproca. Nel nostro caso: immaginiamo che i partner abbiano limitato l'accesso delle nostre istituzioni finanziarie ai mercati mondiali dei capitali. Ma intanto, attirando capitali dai mercati finanziari internazionali, le nostre banche finanziano le nostre compagnie che acquistano prodotti di quelle stesse economie industrializzate, sostenendo la creazione di posti di lavoro, la sfera sociale, la crescita dell'economia. Se smettiamo di farlo, si creano scompensi.

Il lavoro in Germania
PUTIN: I nostri rapporti con la Germania garantiscono là 300mila posti di lavoro. Se non ci sono più ordini, è la fine. Certo, magari si riorientano su qualcos'altro, ma bisogna vedere su cosa. Non è semplice. Per questo bisogna risolvere tutti questi problemi, che nascono e sono molti, insieme. Ma se prendiamo un'altra strada…ecco che gli Stati Uniti pensano di creare due blocchi. Uno transatlantico, l'altro transpacifico. Se ne usciranno due gruppetti chiusi, alla fine questo porterà a un rafforzamento, non all'eliminazione degli squilibri nell'economia globale. Solo 20-30-50 anni fa la situazione era ben diversa. Perché sono così sicuro che si possa risolvere tutto solo insieme? A parità di potere d'acquisto, il Pil congiunto dei Paesi Brics è già superiore di quello dei Paesi del G-7. Se per i Brics parlo di 37.400 miliardi di dollari, per il G-7 la cifra è 34.500. Dunque se (il G-7) dicesse “no grazie, noi faremo separatamente questo e quello, e non ci importa come ve la cavate voi” non porterà a nulla, gli squilibri aumenterebbero. Se vogliamo risolvere – bisogna risolvere insieme.

La forza dell'economia russa
TASS: L'economia russa è pronta ad affrontare una nuova ondata di crisi?
PUTIN: Sì, è pronta. Abbiamo considerato tutti gli scenari, tra cui la cosiddetta catastrofica caduta dei prezzi dell'energia che, ammettiamo, è assolutamente possibile. Ho parlato della preminenza del capitale da una parte e dei flussi commerciali dall'altra: quando si verifica, in particolare per le economie emergenti tutto si complica. Per un Paese come il nostro è più facile. Perché? Siamo produttori di petrolio, e gestiamo le nostre riserve di oro e valuta, e quelle del governo, con grande prudenza. Sono abbastanza consistenti, e questo ci assicura di poter rispettare tutti gli impegni sociali presi e mantenere le direttive del budget. E chi non è in una situazione simile? Per loro sarà molto complicato.

Infrastrutture e fondi sovrani
TASS: Per quanto riguarda le riserve, i fondi sovrani che abbiamo accumulato hanno permesso di superare la crisi del 2008-2009. Non pensa che sia venuto il momento di aprire questi fondi per scaldare, rilanciare l'economia?
PUTIN: Noi eravamo pronti ad aprirli comunque, anche prima di questi fatti negativi, legati alle oscillazioni del corso del rublo o alla caduta dei prezzi del petrolio. Abbiamo esaminato la possibilità di usare il Fondo nazionale per il welfare. Se le risorse verranno utilizzate, sarà in determinate direzioni. Una è lo sviluppo delle infrastrutture. E proprio su questo che pensiamo di spendere le risorse del Fondo. Un nuovo anello stradale intorno a Mosca, l'ampliamento delle tratte ferroviarie, la costruzione e l'ammodernamento delle vie commerciali verso Est – Transiberiana e Bam – i collegamenti ad alta velocità, lo sviluppo delle infrastrutture portuali e aeroportuali. Lo abbiamo pianificato anche prima, a dire la verità, e ora che la congiuntura peggiora lo faremo. Ma questo non significa assolutamente che dobbiamo intaccare queste riserve senza pensare, senza aspettarci un adeguato ritorno economico, ma solo per risolvere i problemi del momento. Non è la strada giusta.

I problemi di Rosneft
TASS: Come vede la richiesta di Rosneft di accedere alle risorse del Fondo per il welfare?
PUTIN: Se fossi l'amministratore delegato di Rosneft, anch'io chiederei soldi. Chi non ne ha bisogno? Tutti chiedono soldi e contano di ottenerli. Il governo prenderà una decisione non soltanto considerando le esigenze della compagnia, che naturalmente ci sta a cuore e che aiuteremo, ma considerando come pensano di investire questi soldi, che beneficio ne verrà per l'intera economia del Paese. Non escludo che Rosneft possa ottenere qualche risorsa, ma quali e in che quantità, con che termini e a quali condizioni – questo deve essere valutato, non ci saranno leggerezze.

La freddezza di Angela Merkel
TASS: Ha in programma incontri bilaterali separati al G-20?
PUTIN: Sì, degli incontri sono previsti. Con il cancelliere tedesco. Molti incontri.
TASS: Gi osservatori notano che i suoi rapporti con Angela Merkel si sono fatti più tesi, meno amichevoli. Non lo ha notato?
PUTIN: No, non l'ho notato. Noi non governiamo in base alle simpatie o antipatie personali, ma in base agli interessi. E anche (il cancelliere Angela Merkel, ndr) è sempre stata guidata dagli stessi interessi, come qualunque altro capo di Stato, o di governo. Per questo non vedo nessun cambiamento particolare nella natura dei nostri rapporti.

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