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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2014 alle ore 08:14.

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BRISBANE. Dal nostro inviato
Non comincia bene il G20 di Brisbane: appare difficile parlare solo di crescita e di coordinamento economico quando le fondamenta stesse su cui costruirli, e cioè l'ordine e la stabilità internazionali, stanno franando. Soprattutto per la mancanza di leadership americana sul piano politico e di quella europea su quello economico.
Le conseguenze le abbiamo viste ieri. Qui a Brisbane ci si doveva occupare solo di cose economiche. Ma alla vigilia dei lavori, ha dominato solo la retorica del confronto politico. In una conferenza stampa con il premier Tony Abbott, David Cameron ha accusato la Russia di comportarsi come chi in passato, in Europa, violò i diritti dei paesi vicini (cioè la Germania di Hitler). In effetti dall'Ucraina non giungono notizie rassicuranti, la popolazione nelle zone dell'Est è in fuga e ci si aspetta l'apertura di nuove ostilita' dopo la tregua raggiunta lo scorso settembre in coincidenza con il vertice Nato del Galles.
Nel frattempo Putin, che non finisce mai di stupire, ha giocato una nuova carta: ha inviato quattro navi da guerra nel pacifico orientale verso l'Australia e l'incrociatore che le guidava, il Varjag, si e' addirittura diretto nel Mar dei Coralli al largo di Brisbane che si trova una settantina di chilometri dalla Costa del Sole. In Australia si parla di un «atto di belligeranza» e Abbott ha subito inviato tre navi da guerra per monitorare i movimenti russi. Una delle navi, la Parrammatta ha intercettato la Varjag, l'ha contattata via radio e ha chiesto di condurre delle esercitazioni con scambi di messaggi, segnali, risposte a indicazioni luminose, cosa che la Varjag ha fatto prontamente. Mosca ha poi spiegato il gesto: le navi russe sono dirette nei mari del Pacifico orientale per verificare la loro autonomia nel caso dovessero condurre ricerche sui cambiamenti climatici. Proprio in queste ore? Tanto piu che Mosca ha ammesso che la Varjag è stata dirottata al largo di Brisbane per «proteggere» il leader russo.
L'interpretazione locale è che Putin è irritato con Abbott dopo che a Pechino gli ha chiesto spiegazioni sull'abbattimento del volo Malese MH17 e dunque ha voluto dare una dimostrazione di forza. Ieri a Myanmar, da dove è arrivato, Barack Obama ha ricordato l'importanza del passaggio alla democrazia dopo decenni di dittatura militare, ha apprezzato gli sforzi del presidente Thein Sein, ma durante un incontro con uno dei simboli globali della resistenza passiva alla dittatura Aung Sun Su Ki, ha riaffermato l'importanza delle liberta' civili e di elezioni libere e trasparenti «non si è ancora fatto abbastanza in materia di riforme democratiche», ha detto.
Quasi per rispondergli, Putin in una provocatoria intervista a tutto campo alla Tass, ridicolizza le democrazie e dice che l'economia russa è pronta ad affrontare anche una «catasfrofica caduta» dei prezzi energetici: «Troppe elezioni, troppo in fretta, impediscono alla leadership di un paese (leggi Stati Uniti) di gestire con prospettiva gli affari internazionali». Ha lanciato non troppo velate minacce economiche all'occidente: «La Germania rischia di perdere 300.000 posti di lavoro se certi contratti con noi non saranno rinnovati», ha detto ad esempio. Poi ha confermato il suo interesse per un G7 alternativo: i quattro Bric, Brasile Russia India e Cina insieme a Turchia, Messico e Indonesia: «Questi sette in termini di potere d'acquisto hanno un Pil superiore all'altro G-7, 37.400 miliardi di dollari contro i 34.500 del G7, potremo fare cose per conto nostro e rispondere picche al G7». Ma questa non è economia, ne è distensione, è prima di tutto una minaccia politico-strategica.
Questa instabilità è la conseguneza di due grandi vuoti, l'assenza, per debolezza politica della leadership americana, e per debolezza economica, di quella europea. Ma Obama cercherà il riscatto proprio oggi qui a Brisbane in un discorso alla Queensland University sulla leadership americana nel Pacifico. Libero dalle prudenze elettorali il Presidente potrebbe cambiare marcia, sul piano interno ha già avviato progetti per la riforma dell'immigrazione e per il salario minimo. Vedremo se riuscirà ad essere anche più efficace in materia di politica estera. Per l'Europa invece lo stallo continua. È il vero fanalino di coda di un rapido in fuga verso la crescita dall'America all'Asia. Come ha detto Jack Lew, il segretario al Tesoro: «Assistiamo al decennio perduto europeo».
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SUMMIT DIFFICILE ???????

I Grandi in Australia
La crisi ucraina rischia di diventare il tema dominante del G20 che si tiene oggi e domani a Brisbane. Putin è arrivato in Australia preceduto da un'intervista alla Tass che non fa nulla per nascondere un tono sprezzante e di sfida nei confronti dell'Occidente e delle sue democrazie. Il presidente russo ha detto che il suo Paesi è pronto ad affrontare anche una catastrofica (e probabile) caduta dei prezzi energetici. Il suo arrivo è stato preceduto nel Pacifico orientale da un incrociatore e da tre navi da guerra, esibizione di forza che ha irritato il premier australiano Abbot.

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