Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2014 alle ore 21:54.
L'ultima modifica è del 17 novembre 2014 alle ore 23:31.

My24

La riapertura del contratto del pubblico impiego è nell'agenda del governo, «ma nel 2015 non sono previste in bilancio risorse per i rinnovi». La conferma di un ulteriore anno di blocco, il sesto consecutivo, arriva dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, nell'incontro a Palazzo Chigi tra sindacati e governo nella Sala Verde. Per scongelare il contratto nazionale di lavoro del pubblico impiego, previsto dalla legge di stabilità, servirebbero solo per un anno circa 2 miliardi di euro. Una cifra che l'esecutivo, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, rimanda al futuro.

Ma il governo prende comunque degli impegni: «Nessuno perderà il posto per effetto della riorganizzazione della Pa. Nessuno andrà a casa», assicura Madia. E ancora, garantisce, «l'assunzione dei vincitori di concorso e dei precari della scuola». I sindacati dopo la riunione si mostrano delusi con lo sciopero del pubblico impiego che si fa probabilmente più vicino. «Qualche auspicio sul futuro, nessuna risposta» né sul contratto né sull'occupazione, spiega la leader della Cigl, Susanna Camusso. Sulla stessa linea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan: «Al di là del bel modo con cui vengono detti i 'no' non abbiamo alcuna novità positiva», il «ministro Madia ci ha detto cose deludenti». E così anche il candidato a numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, che parla di «chiusura sul merito».

Il sindacato guidato da Camusso resta così sul piede di guerra, avendo già annunciato lo sciopero generale per il 5 dicembre, anche se l'iniziativa è stata giudicata «parzialmente illegittima» dall'Autorità di garanzia degli scioperi (andranno esclusi dallo stop treni e parte del trasporto pubblico locale). Alle preoccupazioni relative al salario, Camusso aggiunge quelle per il mantenimento del posto: «Non abbiamo avuto risposte che siano all'altezza» della manifestazione dell'8 novembre, «nemmeno particolari rassicurazioni su quella che si profila come una nuova emergenza occupazionale per i lavoratori delle Province». A parte il prossimo anno, Furlan sottolinea come neppure siano arrivate certezze sul 2016: «La ministra ha risposto sarebbe stato ancora poco serio prendersi impegni sulla contrattazione», sottolinea il segretario generale della Cisl.

In una nota diffusa in serata, invece, il governo auspica che l'occasione di confronto di merito sul lavoro pubblico con i sindacati «non venga sprecata e, assieme all'auspicata ripresa economica già a partire dal 2015, sia condizione importante per un concreto confronto sul rinnovo della parte economica del contratto che si augura avvenga nel più breve tempo possibile».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi