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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2014 alle ore 08:57.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2014 alle ore 18:39.

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Primi voti in Commissione Bilancio sulla legge di stabilità. Si è partiti oggi con gli emendamenti sulla “buona scuola” e con la conferma del piano straordinario di assunzioni per la stabilizzazione dei precari, a cui si è aggiunto un programma di formazione esteso anche ai dirigenti scolastici. Soltanto con i successivi atti del Governo potrebbe essere valutata l’estensione della stabilizzazione. «Non è nelle nostre intenzioni ampliare ai non docenti la stabilizzazione», ha spiegato la deputata del Pd Maria Coscia, che ha presentato l’emendamento. «Il nostro intendimento è quello di introdurre la formazione per i docenti e i dirigenti. Provvedimenti successivi chiariranno questo punto che può essere ambiguo così come formulato».

Tre emendamenti dal Governo
L’Esecutivo ha presentato in commissione due emendamenti all’articolo 31, relativo alle dismissioni degli immobili della Difesa, e uno all’articolo 34 sul riordino delle Camere di commercio. Il primo punta ad accelerare le vendite degli immobili, utilizzando anche aste dinamiche (dunque riducendo il prezzo a base d’asta) e dimezzando i tempi previsti per esperirle. Il secondo prevede la riduzione del 60% delle spese sostenute per i contratti a tempo determinato dell’Agenzia industrie difesa e la possibilità di prorogare al 31 dicembre 2015 soltanto un terzo dei contratti in essere (il risparmio è stimato in un milione di euro per il bilancio dell’Agenzia, con un effetto positivo sul ministero della Difesa di 100mila euro dal 2015). Sulle Camere di commercio, l’Esecutivo propone invece di far slittare dal 1° gennaio al 1° febbraio prossimo il termine per il versamento delle liquidità nella tesoreria statale.

Ipotesi Iva al 4% sugli e-book
Tra le altre modifiche che potrebbero ottenere l’ok della Commissione Bilancio c’è anche quella sull’Iva al 4% sugli e-book. Al centro del confronto tra parlamento e Governo sui possibili interventi di modifica alla stabilità resta comunque centrale il nodo degli ammortizzatori. L’obiettivo è garantire ulteriori 500 milioni per incrementare la dote della riforma prevista dal Jobs act.

Baretta (Mef): il bonus di 80 euro non si tocca
Allo stesso tempo si lavora a modificare al ribasso il prelievo sui fondi pensione, portandolo dall’attuale 20% indicato nel ddl al 15 o al 17%. Nel menù anche la riduzione del prelievo sulle Casse privatizzate, l’ampliamento della platea al bonus bebè e il dimezzamento del taglio da 150 milioni ai patronati. Nessuno spazio di intervento da parte del Governo, invece, sul bonus da 80 euro. «Non si tocca», ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: «Il bonus Irpef da 80 euro che la legge di Stabilità rende permanente non sarà modificato in sede di esame del provvedimento in commissione Bilancio della Camera». Ma qui l’Esecutivo rischia di “ballare”, e non poco, in commissione. La proposta della minoranza Pd sottoscritta da Stefano Fassina e Gianni Cuperlo di redistribuire il bonus tra le categorie più svantaggiate (15mila euro e fino a 16mila di Isee e non più di reddito), includendo cassintegrati e pensionati con la rendita minima, ha già trovato il sostegno di Sel e non solo.

Confronto aperto con le Regioni
Prosegue anche il tavolo di confronto con le Regioni per ridefinire, a saldi invariati - ricorda sempre il sottesegretario all’Economia Pier Paolo Baretta - i tagli sulla spesa indicati dal Governo in 4 miliardi di euro. Mentre per i Comuni i fari sono ora puntati sul maltempo e lo sforamento del patto di stabilità interno. La nuova local tax, infatti, arriverà al Senato. Anche se il tema è considerato particolarmente delicato tanto che all’interno del Governo c'è chi spinge ancora affinché ad occuparsi dell'addio all'Imu e alla Tasi sia la Camera e non tanto Palazzo Madama. Intanto Montecitorio ieri ha deciso che la stabilità dovrà arrivare all’esame dell’Aula il 27 novembre dopo il Jobs act.

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