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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2014 alle ore 18:35.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2014 alle ore 09:03.
«Una componente aerea pilotata con esclusivi compiti di ricognizione» rappresentata da «quattro velivoli Tornado, con la connessa cellula di supporto a terra, per complessivi 135 militari». Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, conferma in questi termini alle Commissioni di Senato e Camera l'ulteriore apporto dell'Italia alla coalizione anti Isis.
Il ministro, nelle comunicazioni del governo sulle nuove misure di contrasto al terrorismo dell'Isis alle commissioni congiunte e riunite esteri e difesa, ha detto che «Resta quanto mai preoccupante la capacità di reclutamento dell'Isis, capacità che ove non contrastata permetterà a tale organizzazione di accrescere ulteriormente la sua consistenza, già oggi misurabile in alcune decine di migliaia di combattenti».
«In tale contesto- aggiunge Pinotti- rappresenta una grave minaccia l'afflusso di volontari provenienti dai Paesi occidentali i quali, dopo la loro permanenza nelle fila dell'ISIS e dopo aver quindi acquisito una particolare familiarità con le tecniche terroristiche, potrebbero tentare di rientrare nei nostri Paesi. Infine, ma non per importanza, dobbiamo registrare l'ulteriore elemento di rischio costituito dalla affiliazione al cosiddetto «Califfato» di gruppi terroristici operanti in regioni distanti da quelle controllate direttamente dall'ISIS e, in particolare, quelli operanti in Libia».
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