Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2014 alle ore 08:52.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2014 alle ore 10:02.

My24
(Ap)(Ap)

New York - Una citazione biblica: «Non opprimeremo uno straniero perché conosciamo il cuore di uno straniero - un tempo anche noi siamo stati stranieri». E un appello alla morale civile e laica: l'espulsione di milioni «non è ciò che siamo».
Barack Obama, in un discorso alla nazione di 15 minuti dalla East Room della Casa Bianca, ha presentato con queste parole il maggior cambiamento della politica dell'immigrazione negli Stati Uniti in trent'anni. E l'ultima sfida politica all'opposizione repubblicana che vuole ostacolarlo. Ha bloccato d'autorità - l'autorità del presidente - la cacciata di cinque milioni di illegali che oggi vivono nel Paese su un totale di 11,2 milioni e offerto loro la possibilità di ottenere un permesso di lavoro e cercare migliori occupazioni.

Nell'annunciare la sua “azione esecutiva” Obama ha criticato chi lo accusa di abuso di potere, ha attaccato l'inerzia del Congresso e ha invitato i parlamentari a fare di più. «Le azioni che intraprendo non sono soltanto legali, sono le azioni che ogni presidente repubblicano o democratico ha intrapreso negli ultimi 50 anni - ha detto -. A quegli esponenti del Congresso che mettono in dubbio la mia autorità nel migliorare il nostro sistema di immigrazione, o dubitano della saggezza di agire da solo quando il Parlamento ha fallito, io rispondo semplicemente: approvate una legge». Un'ampia proposta di legge di riforma giace da tempo in Parlamento, approvata dal Senato ma arenatasi alla Camera per la resistenze conservatrici.

Obama ha fatto appello al senso di giustizia degli americani. «Siamo forse una nazione che tollera l'ipocrisia di un sistema dove i lavoratori che raccolgono la nostra frutta e rassettano i nostri letti non hanno mai la possibilità di mettersi in regola con la legge?». E ha invitato tutti a non dimenticare che «siamo tutti qui solo perchè questo paese ci ha accettati». Il presidente porterà oggi questo messaggio direttamente nel cuore del Paese a Las Vegas, nel Nevada dalle forti tradizioni di immigrazione ispanica.

Obama ha annunciato, in concreto, la regolarizzazione dei genitori di cittadini o residenti permanenti negli Stati Uniti, 4 milioni di illegali. Un altro milione di persone sarà regolarizzato grazie all'espansione di programmi esistenti, quali il “Dreamers”, che sana la posizione di chi è stato portato da bambino illegalmente nel paese. Tutti dovranno essere sottoposti a un controllo sul loro passato e pagare multe o imposte arretrate.
Sotto il profilo legale e istituzionale, la Casa Bianca ha fatto leva sulla discrezionalità tradizionale del presidente nel perseguire gli illegali e bloccare l'espulsione di alcune categorie consentendo loro di fare domanda per il permesso di lavoro.

A una simile discrezionalità e sospensione delle espulsioni avevano fatto ricorso, seppur in maniera meno drammatica, anche presidenti repubblicani quali Ronald Reagan e George W. Bush. Gli ampi poteri di gestione e applicazione delle norme sull'immigrazione sono stati inoltre riconosciuti in passato sia dalle corti che dal Congresso.
I repubblicani, però, questa volta ritengono che Obama abbia ecceduto, sostituendosi irregolarmente al Congresso nel riformare l'immigrazione. Per questo hanno attaccato la sua azione come “un accaparramento di potere”, uno schiaffo all'opposizione e alla Costituzione americana e stanno studiando un difficile ricorso legale.

Oppure misure per togliere fondi ai provvedimenti, anche questa una tattica dubbia perché l'agenzia federale interessata all'immigrazione è in realtà autofinanziata. Il leader repubblicano al Senato Mitch McConnell ha però promesso che da gennaio, quando i conservatori avranno la maggioranza sia al Senato che alla Camera, sapranno intervenire. E i leader del partito hanno aggiunto che l'azione unilaterale di Obama minaccia oltretutto qualunque futura cooperazione bipartisan, preludendo a scontri non solo sull'immigrazione.

Obama, nel lanciare la sua nuova iniziativa, non ha trascurato altri aspetti del problema immigrazione per cercare di allargare il consenso. Ha delineato mirate iniziative di sicurezza: concentrerà le risorse per le espulsioni nei confronti di criminali, membri di gang e illegali arrivati da gennaio in avanti. Né ha dimenticato alcuni provvedimenti cari al business: ha deciso di facilitare la permanenza di studenti stranieri in attesa di visti di lavoro e di imprenditori esteri che abbiano trovato investitori americani e si impegnino a creare posti di lavoro. Per una misura voluta dal settore hi-tech, il riutilizzo di quote di visti specializzati non consumati in anni passati, ha tuttavia concluso di non avere sufficiente autorità.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi