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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2014 alle ore 16:20.
L'ultima modifica è del 23 novembre 2014 alle ore 16:22.

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Samantha Cristoforetti (Ap)Samantha Cristoforetti (Ap)

Anche gli astronauti sono superstiziosi. E ripetono riti sempre uguali da 53 anni a questa parte, cioé dal volo del primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin. Infatti quelli che partono dal cosmodromo di Bajkonur ripetono il rituale scaramantico effettuò Gagarin prima della prima artenza fuori dai confini della Terra il 12 aprile 1961.

La firma sulla porta della stanza d’albergo
Il primo rito tradizionale da compiere è la firma sulla porta della propria camera dell'hotel dove hanno alloggiato. Questa mattina prima di lasciare l'albergo dove hanno alloggiato nel periodo di quarantena, Samantha e i suoi compagni di viaggio Anton Shkaplerov e Terry Virts hanno, quindi, apposto la loro firma sulla porta della loro stanza.

La pipì sulla ruota del bus
Poi c’è il rito dell'ultima pipì sulla terra prima di entrare all'interno della capsula spaziale. Il pullman che porta gli equipaggi dal centro spaziale di preparazione all'interno del cosmodromo si ferma lungo la strada poco prima di arrivare alla rampa di lancio. Gli astronauti fanno pipì sulla ruota del mezzo.

I “50 passi” dopo aver indossato la tuta
Anche quando escono dal padiglione dove è avvenuta la vestizione della tuta spaziale russa Sokol KV-2, qualche ora prima del lift-off, gli equipaggi compiono un rito. Sono i '50 passi' per arrivare alla linea bianca da dove vengono salutare le autorità presenti.

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