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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2014 alle ore 13:01.
L'ultima modifica è del 24 novembre 2014 alle ore 13:04.

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«Alla Camera si vota il Jobs act senza fiducia. Ha vinto il Parlamento che ha migliorato la delega grazie al lavoro della Commissione. Lo ha scritto su twitter Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera. Poco prima anche il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, aveva annunciato che l'intenzione del Governo era quella di non porre la fiducia sulla delega lavoro, ma, ave aprecisato, sarà l'andamento della discussione nell'Aula della Camera a orientare la scelta dell'esecutivo. «Al momento no. Poi vediamo», ha risposto il ministro a chi chiedeva notizie sulla fiducia.Il provvedimento deve essere approvato entro dopodomani. Poi tornerà in Senato per il via libera definitivo.

Al voto solo gli emendamenti segnalati dai gruppi
Secondo quanto annunciato dalla presidente Laura Boldrini verranno posti in votazione solo gli emendamenti segnalati dai gruppi (articolo 85 bis del Regolamento) che quindi si ridurranno a circa una settantina.

Landini attacca Boschi: dice cose imprecise
Intanto sul Jobs act Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, attacca il ministro Boschi: «Sul Jobs act il ministro dice delle cose molto imprecise». Secondo Landini «con il Jobs Act nuovi posti di lavoro non si creano. E noi quando diciamo che c'è bisogno di combattere la corruzione, l'evasione fiscale non poniamo solo una questione morale, diciamo anche dove bisogna andare a prendere i soldi per fare gli investimenti. La nostra è una posizione di merito, e il governo non sta facendo nulla sul piano degli investimenti».

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