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Sanzioni, petrolio, rublo: la nuova era glaciale dell'economia russa

In una Russia sempre più lontana dall'Occidente, la crisi nata in Ucraina si è abbattuta sull'economia, ridotta alla stagnazione, forse addirittura a quella che qualcuno ha chiamato “glaciazione”

4. La nuova era glaciale russa / Rischio credit crunch

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Se in patria le imprese russe faticano a trovare credito a tassi accessibili, all'estero le sanzioni hanno bloccato a loro e alle banche chiamate a sostenerle l'accesso ai mercati dei capitali. E anche fuori dall'ambito delle sanzioni, banche e compagnie occidentali frenano ogni nuovo legame con il business russo. A peggiorare le cose è il calo del rublo, che appesantisce il pagamento degli interessi in dollari. La fine dell'anno vede 30 miliardi di dollari di debiti in scadenza per le imprese, 10 miliardi per le banche. Considerando l'intero 2015, gli impegni salgono a 135 miliardi. Lo Stato ha promesso aiuto ai grandi gruppi strategici, e secondo gli analisti la Russia ha liquidità sufficiente per onorare i debiti: ma i numeri iniziano a farsi preoccupanti nel 2016, a meno che i mercati del debito non si riaprano. Una possibilità a cui neppure la Banca centrale russa sembra credere: nelle sue previsioni ipotizza sanzioni addirittura fino all'intero 2017.

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