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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2014 alle ore 15:12.
L'ultima modifica è del 25 novembre 2014 alle ore 17:49.

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Le banche tedesche rischiano «significative» perdite nel settore dei mutui immobiliari se l'economia dovesse peggiorare. A lanciare l'allarme è la Bundesbank, secondo cui i dati di alcune città tedesche dove i prezzi delle case sono cresciuti rapidamente indicano che le banche sono «strutturalmente vulnerabili» a una crisi immobiliare. Secondo la banca centrale, i prezzi immobiliari nelle sette maggiori città tedesche (Berlino, Amburgo, Francoforte, Monaco di Baviera, Colonia, Duesseldorf e Stoccarda) sono sopravvalutati in media del 25 per cento. Circa un terzo dei mutui erogati finanzia il 100% e oltre del valore degli immobili.

«Osserviamo il mercato immobiliare molto attentamente. Non appena dovessimo riconoscere un pericolo per il sistema finanziario, attiveremo il nostro intervento», ha spiegato la vicepresidente della Bundesbank, Claudia Buch, presentando il rapporto sulla stabilità finanziaria 2014. Al momento, ha aggiunto, anche i prezzi in crescita degli immobili in alcune città non presentano rischi eccessivi per la stabilità finanziaria. Non ci sono nemmeno indicazioni significative di un comportamento prociclico delle banche nella concessione del credito.

«Un effetto destabilizzante tra la concessione di crediti e lo sviluppo dei prezzi non è al momento riconoscibile», si legge nel rapporto. Considerando la complessità del mercato, non ci sono indicazioni di prezzi esagerati, ha specificato Bundesbank, né quindi necessità di un intervento. Tuttavia, in selezionate città, la concessione di finanziamenti nel settore al 100% o più, indica una sensibilità strutturale nel sistema bancario tedesco se si dovesse verificare contemporaneamente una caduta dei prezzi degli immobili, l'aumento delle insolvenze dei debitori e un peggioramento del quadro macroeconomico.

Ip rezzi delle case in Germania sono cresciuti in media del 5,2% annuo nel terzo trimestre, secondo i dati forniti dall’Associazione delle banche erogatrici di mutui. Gli investitori stanno puntando sul mattone a fronte da un lato di rendimenti ormai vicini allo zero sul mercato obbligazionario, dall’altro di tassi molto vantaggiosi sui mutui.

Dagli stress test condotti dalla Bundesbank sulle banche tedesche è emerso che, in caso di crollo delle quotazioni immobiliari, gli istituti di credito potrebbero incorrere in perdite di 5,5 miliardi all’anno, pari al 40% dei loro utili pre-tasse.

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