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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2014 alle ore 16:03.
L'ultima modifica è del 28 novembre 2014 alle ore 07:54.

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Apprezzamento per «iniziative finalizzate alla formazione di una nuova classe dirigente competente e responsabile». È il senso del messaggio che il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha inviato per battezzare il nuovo Master in Management politico del Sole-24Ore e della Luiss, che ha preso il via ufficiale oggi. Grande folla nella sede romana del Sole 24 Ore a Piazza Indipendenza: alla cerimonia di apertura sono intervenuti il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano, il rettore della Luiss Massimo Egidi, i direttori del Master Fabrizio Forquet e Sergio Fabbrini, il direttore scientifico del Master Stefano Folli, l'editorialista Roberto D'Alimonte.

Il Master è una sfida alla modernizzazione della politica italiana. Un Master innovativo per aprire una nuova prospettiva di formazione politica. «Il nostro Paese - ha sottolineato il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano - ha un essenziale bisogno di buona politica, in grado di accompagnare il nostro capitale di imprese e lavoratori, che possa aiutarlo a crescere, che possa segnare le tracce per un futuro sempre migliore». Chi esce da questo Master, ha sottolineato il direttore del Sole 24 Ore, «deve contribuire a cambiare il modo di fare politica e quindi deve avere le competenze da mettere al servizio dell'ideale e del disegno della politica». L'obiettivo è quello di creare nuove competenze politiche, sulla base di una conoscenza non partigiana, mettendo in primo piano la cultura del risultato e delle riforme.

Per Massimo Egidi, direttore della Luiss Guido Carli, occorre combattere il degrado: «Questo progetto è un'utopia che speriamo funzioni». Il rettore ha ricordato che politica ed economia sono legate a doppio filo: «Una cattiva politica fa funzionare male il mercato». Secondo Sergio Fabbrini, direttore della Luiss School of Government, editorialista del sole 24 Ore e direttore del Master, il problema dell'Italia è la debolezza delle élite: «Dobbiamo ricostruire quel confine di competenze senza il quale la democrazia diventa una partitocrazia», ha sottolineato. «Vogliamo applicare alla politica – ha detto il vicedirettore del Sole24 Ore e direttore del Master Fabrizio Forquet - il modello che ha reso il Sole 24 Ore il gruppo più autorevole nel giornalismo italiano. Contenuti, competenza, cultura dei risultati: così la politica potrà risollevarsi dalla crisi in cui è caduta. Ospiteremo i migliori docenti italiani e i politici che esprimono i migliori contenuti per contribuire a formare giovani in grado di ridare efficacia alle politiche pubbliche».

La giornata è stata anche l'occasione per entrare nel merito delle questioni di oggi, con Stefano Folli che ha spiegato tutte le difficoltà che si prospettano nel passaggio di consegne che presto interesserà il Quirinale. Roberto D'Alimonte ha poi difeso il criterio maggioritario che ispira la riforma dell'Italicum, non senza una polemica verso una cultura giuridica che guarda ancora troppo al passato e non all'efficienza del sistema politico.

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