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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2014 alle ore 09:10.
L'ultima modifica è del 28 novembre 2014 alle ore 10:20.

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Manifestazione in favore dei 43 studenti scomparsi in Messico (Reuters)Manifestazione in favore dei 43 studenti scomparsi in Messico (Reuters)

I cadaveri di undici giovani uomini decapitati e parzialmente bruciati sono stati ritrovati accanto a una strada nello stato di Guerrero, nel sud del Messico. Due mesi fa sono scomparsi nello stesso stato 43 studenti che si teme stiano stati uccisi da un'organizzazione criminale. Le vittime ritrovate oggi hanno età presumibilmente compresa fra i 20 e i 25 anni.

Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha annunciato oggi un piano speciale di 10 misure per cambiare la strategia dello Stato sul fronte della lotta alla criminalità organizzata dilagante dopo il caso dei 43 studenti “desaparecidos” nello stato di Guerrero.

Un piano che comprende l'abolizione delle polizie municipali, legate spesso a doppio filo con le gang, che saranno sostituite da corpi di sicurezza statali e nazionali. In un discorso trasmesso a reti unificate dal Palazzo Nazionale, di fronte ad alti magistrati, parlamentari, governatori e rappresentanti di diversi settori economici, Pena Nieto ha presentato un vero e proprio programma di riforme strutturali: alcune di contenuto costituzionale, per rafforzare lo Stato di diritto in Messico e rispondere alla brutale violenza dei narcos e delle bande di fuorilegge che spadroneggiano in molte aree del Paese. Il presidente ha annunciato che lunedì prossimo trasmetterà al Parlamento un disegno di legge per combattere l'infiltrazione delle gang criminali nelle amministrazioni locali, permettendo all'autorità federale di “assumere il controllo dei servizi di sicurezza municipali o di sciogliere un Comune di fronte a indizi di collusioni con la criminalità organizzata”.

Secondo la Procura federale, i 43 studenti “desaparecidos” lo scorso 26 settembre a Iguala, nello stato di Guerrero, sono stati uccisi da sicari del famigerato gruppo di narcotrafficanti dei Guerreros Unidos, ai quali sarebbero stati consegnati - su ordine del sindaco della località e di sua moglie - proprio dagli agenti della polizia municipale. Un'altra delle misure promesse da Pena Nieto è la creazione di corpi di polizia unificati per ogni stato, a partire dai quattro attualmente più colpiti dalla violenza criminale: Guerrero (sud), Jalisco (ovest), Michoacan (sud) e Tamaulipas (nordest). In queste zone è comunque previsto un rafforzamento immediato della presenza di forze federali.

Secondo il presidente messicano è necessario “passare da 1800 polizie municipali deboli a 32 corpi di sicurezza statale solidi, affidabili, professionali ed efficaci”. Una commissione ad hoc sarà inoltre creata, ha assicurato, per andare verso la creazione di un corpo di polizia nazionale, affiancato da un numero telefonico unico di contatto, un numero unico di identificazione dei cittadini e una chiara definizione dei ruoli di ciascuno degli apparati di sicurezza: perché “quando la responsabilità è di tutti alla fine non è di nessuno”. A queste si aggiungeranno altre iniziative promesse per “migliorare la giustizia ordinaria” e “permettere alla maggioranza dei messicani di accedervi senza difficoltà”.

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