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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2014 alle ore 11:38.
L'ultima modifica è del 29 novembre 2014 alle ore 11:42.

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L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak è stato assolto dall'accusa di complicità in omicidio plurimo, per le morti durante le manifestazioni della primavera 2011 al Cairo.

L'ex rais, 86 anni, era accusato di aver ordinato alla polizia di reprimere con ogni mezzo le rivolte popolari del 2011: 846 persone furono uccise e centinaia di altre ferite. Con Mubarak era imputato anche l'ex ministro degli Interni, Habib al-Adly e altri 6 ex responsabili dei servizi di sicurezza.

La stessa corte ha pronunciato questa mattina anche un verdetto di assoluzione per un altro dossier, uno scandalo di corruzione che coinvolgeva l'ex presidente egiziano e i suoi due figli, Alaa e Gamal.

Nel corso di un primo processo, a giugno 2012, Mubarak era stato condannato all'ergastolo, ma la sentenza era stata annullata per ragioni formali e l'intero processo iniziato da capo.

Il nostro sistema giudiziario, evidentemente indignato per la negazione dei diritti di difesa di Hosni Mubarak, ha agito rapidamente per ristabilirli, come fa per tutti gli altri egiziani”. E' il commento dell'avvocato dell'ex rais, Hossam Bahgat, al proscioglimento di Mubarak.

“Il giudice ha deciso che l'accusa per la morte dei manifestanti era tecnicamente inammissibile: la procura ha infatti tecnicamente sbagliato ad accusare Mubarak tre mesi dopo la sua cacciata, perché non c'erano le basi per un processo penale”, ha spiegato.

L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak è tornato nell'ospedale di Maadi, al Cairo, dove sconta la pena per detrazione di fondi pubblici, dopo il proscioglimento dall'accusa per la morte di manifestanti e l'assoluzione per corruzione. I suoi sostenitori si sono radunati sotto le finestre dell'ospedale per festeggiare il verdetto

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