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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2014 alle ore 08:13.

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ROMA
È una riforma a tutto tondo quella che la Commissione Gratteri sulla lotta, anche patrimoniale, alla criminalità organizzata, ha messo sul tavolo del premier Matteo Renzi, nonostante i mugugni di quella parte della classe politica che preferisce i riti (l'ufficialità della presentazione in Parlamento) alla sostanza (le modifiche proposte ai codici penale e di procedura penale, oltre che all'ordinamento penitenziario).
C'è molta lotta alle mafie nel pacchetto di quasi 100 articoli messi a punto dal team guidato dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria. Oltre agli interventi sull'innalzamento delle pene per l'associazione mafiosa, l'inasprimento del voto di scambio politico-mafioso, (si veda il Sole 24 Ore di ieri) c'è la revisione del cosiddetto "carcere duro".
Alcune proposte sono destinate a rilanciare un sasso nello stagno dei lavori parlamentari. È il caso dell'autoriciclaggio, per il quale le commissioni riunite Giustizia e Finanze, martedì 2 dicembre alle ore 19, proseguiranno l'esame del ddl n. 1642, già approvato dalla Camera dei deputati, che ne abbozza una prima disciplina. Il codice penale non consente la punibilità di chi ricicla i proventi del delitto che egli stesso ha commesso o concorso a commettere e questo è devastante, dato che quasi sempre l'autore del delitto presupposto partecipa alle operazioni di "lavaggio" dei proventi dell'attività illecita perpetrata. La mancata incriminazione contribuisce a favorire l'inserimento diretto degli investitori criminali nell'economia legale. La proposta della Commissione, oltre a sanare questo vuoto e a prevedere un inasprimento delle sanzioni pecuniarie, dovrebbe contemplare l'aumento di pena quando il fatto è commesso nell'esercizio di un'attività bancaria, finanziaria o di altra attività professionale, nonché nell'esercizio dell'ufficio di amministratore, sindaco, liquidatore, ovvero di ogni altro ruolo con potere di rappresentanza dell'imprenditore. Al tempo stesso dovrebbe scattare una riduzione di pena, fino alla metà, per chi si sia adoperato ulteriori conseguenze negative o abbia assicurato le prove del reato e l'individuazione dei beni, del denaro e delle utilità oggetto, profitto, prezzo o prodotto del delitto.
Pacchetti importanti di riforme sono anche quelli indirizzate ai profili processuali sotto un triplice punto di vista: velocità, risparmio e trasparenza.
L'articolo 116 del codice di procedura penale, ad esempio, non prevede l'utilizzo di strumenti informatici come principale modalità di rilascio di copia degli atti. La proposta della Commissione Gratteri è che chi abbia interesse a ottenere il rilascio di copie, estratti o certificati di singoli atti debba chiederli, in via principale, su supporto informatico. L'efficacia sarà maggiore se a questo si accompagnerà l'informatizzazione dell'intero fascicolo del pm e del dibattimento.
Tra i profili di criticità che presenta la disciplina in materia di collaborazione con la giustizia, c'è senza dubbio la partecipazione a distanza al dibattimento. In altre parole, il nodo è quello della videoconferenza che andrebbe quantomeno ben disciplinato per i detenuti ad alta sicurezza ma anche per collaboratori e testimoni di giustizia.
Gli accompagnamenti per ragioni di giustizia nel 2012 (ultimo anno utile di riferimento) sono stati 6.842, di cui 2.466 per videoconferenze dei collaboratori e 14 per quelle dei testimoni. Al fine di ridurre il notevole onere economico e il pericolo per l'incolumità sia dei soggetti protetti sia degli operatori di polizia addetti alla scorta, derivanti dai numerosi accompagnamenti che l'esame dei collaboratori e dei testimoni di giustizia impongono, si potrebbe rendere obbligatorio, salvo eccezionali e motivate esigenze processuali, il sistema di videoconferenza anche nell'ipotesi in cui il collaboratore e il testimone rivestano essi stessi la qualità di imputati. L'obbligo di ricorrere alla partecipazione a distanza dovrebbe essere previsto anche se non sussistano esigenze di sicurezza o di particolare celerità.
robertogalullo.blog.ilsole24ore.com
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